Orme di dinosauro a Latina, interviene la Soprintendenza
per mettere in sicurezza i reperti

Le orme scoperte a Latina
di Marco Cusumano
3 Minuti di Lettura
Domenica 25 Settembre 2016, 15:49
LATINA - La Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio si occuperà dell'orma di dinosauro scoperta a Rio Martino, su una roccia proveniente dalla cava di Campo Soriano a Terracina. I tecnici sono attesi per un sopralluogo ormai imminente, che sarà effettuato probabilmente mercoledì. L'ipotesi di trasportare la roccia nella sede Procoio di Borgo Sabotino, dove sarà custodita in sicurezza, sembra condivisa da tutti, anche se l'ultima parola spetta proprio alla Soprintendenza. Intanto il masso è stato coperto dalla sabbia, sotterrato in un'area recintata con delle transenne dalla ditta che sta effettuando i lavori a Rio Martino. Una soluzione temporanea che non garantisce la miglior conservazione dell'orma, anche perché le transenne sono facilmente superabili da chiunque, tant'è vero che domenica sera sono state trovate a terra. Inoltre la sabbia e la posizione a pochi metri dal mare potrebbe danneggiare il reperto archeologico.

«Occorre risolvere la questione in pochi giorni - commenta Fabio D'Achille, consigliere comunale di Lbc che si sta occupando del caso - Tutti sembrano d'accordo sulla destinazione del Procoio, la ditta che effettua i lavori è disposta ad occuparsi del trasporto, ora manca solo il via libera della Soprintendenza. Contiamo di risolvere la vicenda in pochi giorni». L'associazione Sempreverde, che ha segnalato al Comune il caso dell'orma, chiede ora di approfittare dell'occasione per effettuare ulteriori accertamenti nella zona, visto che sono stati segnalati reperti interessanti anche sull'altra sponda del canale di Rio Martino, dove sarebbero presenti frammenti di epoca romana. Ci si domanda, inoltre, se non sia il caso di effettuare dei sopralluoghi anche nella cava di Terracina da dove proviene il masso con l'orma del dinosauro. Quante altre tracce potrebbero essere trovate a Campo Soriano?

LA SCOPERTA
Amo fare fotografie all'alba, quando la luce radente è davvero splendida. Bruno Tamiozzo, 40 anni, è un fotografo di lunga esperienza che, partendo da Latina, ha vissuto tante esperienze all'estero. Ma la scoperta più sensazionale e inaspettata l'ha fatta a pochi chilometri da casa, tra le rocce del nuovo molo di Rio Martino. E' stato lui, una mattina di due anni fa, a notare una strana forma su una roccia. «Inizialmente - racconta Tamiozzo - non ho capito cosa fosse, anche perché si notava una forma geometrica ma era coperta dalla sabbia e dunque difficilmente decifrabile. Così mi sono avvicinato e ho cominciato a pulire, togliendo i granelli. Man mano mi rendevo conto che era davvero un'orma. Alla fine, dopo averla ripulita per bene, non avevo più dubbi. Ero stupito - racconta - così ho chiamato subito Stefano Panigutti, un mio amico geologo esperto di paleontologia. Lui quando è arrivato ha osservato a lungo l'impronta, poi ha chiamato un professore universitario, un luminare del settore». Tutto è iniziato così, per caso, grazie all'occhio attento di un fotografo di passaggio. Successivamente il caso dell'orma è stato affrontato da diversi esperti del settore, come il professore universitario Umberto Nicosia e gli studiosi Marco Romano e Paolo Citton, autori di un'interessante relazione tecnica sul reperto. L'orma del dinosauro è finita sui giornali solo recentemente, ma per due anni è stata oggetto di analisi e studi che hanno coinvolto anche esperti dall'estero.

Ora però è il momento di mettere in sicurezza il masso e magari avviare delle indagini più approfondite per scoprire i tanti segreti che il nostro territorio nasconde.