«Questa sentenza, una delle prime in Italia - spiega l'avvocato Renato Mattarelli che assiste l'uomo - aveva dichiarato che l'emodialisi è a tutti gli effetti una autotrasfusione e pertanto i danni conseguenti sono assimilabili a quelli dei soggetti danneggiati da emotrasfusione di sangue infetto». La perizia medico legale aveva stabilito che prima della dialisi l'uomo non era positivo al virus dell'Epatite C e solo dopo pochi mesi dal primo ciclo terapeutico era invece risultato positivo.
Oggi che l'attenzione sulle trasfusioni di sangue è massima - tanto che da anni non si registrano infezioni per l'utilizzo di plasma - l'attenzione non è altrettanto adeguata sui macchinari. «Quelle da emodialiasi sono fra le contaminazioni più ricorrenti vista la facilità della contaminazione della macchina per il filtraggio dialitico del sangue di decine e decine di pazienti» - aggiunge Mattarelli.
Basta ricordare quanto avvenuto un anno e mezzo fa a Sciacca, in provincia di Agrigento. Nonostante la perizia, la Asl di Latina non ha inteso presentarsi al tentativo di conciliazione proposto dal legale e ora affronterà la causa civile.
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