«Sono rimasto colpito ha commentato Ferraiuolo - dalla sua semplicità. Molto cordiale e trasparente, lo si vede dagli occhi». Il sindaco lo ha omaggiato del libro Il racconto di Ponza, datato e divagato da lui scritto insieme a Giuliano Massari e Silverio Lamonica. «Il testo descrive la storia della nostra isola dalla preistoria al secondo dopoguerra spiega Ferraiuolo -, ed è stato un dono molto apprezzato. Il ministro mi ha rivolto diverse domande sulla storia dell'isola e dei suoi abitanti, incuriosito dall'origine campana degli antenati dei suoi abitanti. I primi insediamenti provenivano da Ischia, poi da Torre del Greco. E lui, da buon campano, ha apprezzato».
Il ministro Di Maio e il sindaco Ferraiuolo, davanti a un caffè distanziato per le misure anti-Covid, hanno poi parlato di alcune questioni che riguardano l'attualità dell'isola, compresi i vari problemi. «Abbiamo affrontato la questione della necessità dell'ammodernamento della flotta della Laziomar ha raccontato il sindaco -, ma anche delle questioni relative al Pai, il Piano di assetto idrogeologico che interessa il territorio di Ponza per il 97% e che interferisce con le attività, prime fra tutte quelle della balneazione. Poi lui mi ha chiesto della situazione della spiaggia di Chiaia di Luna. Ho avvertito con molto piacere il suo interessamento sincero alla nostra Ponza». Una Ponza che con il lungo ponte del 2 giugno ha inaugurato, con numeri incoraggianti, la difficile stagione estiva di convivenza con il Coronavirus. E la presenza del ministro è apparsa di buon auspicio.
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