«Si drogava. Ed era figlia di una famiglia straordinariamente debole, era predestinata». Parole pesanti pronunciate nei confronti di Desirée Mariottini nel corso di uno dei programmi intrattenimento di maggior diffusione, Domenica in', che sono costate al giornalista e opinionista Giampiero Mughini l'accusa di diffamazione della quale sarà chiamato a rispondere davanti al giudice monocratico del Tribunale di Roma nell'udienza del 6 marzo.
A denunciarlo Barbara Mariottini, la madre della 16enne di Cisterna morta il 18 ottobre 2018 all'interno di un edificio dismesso in via dei Lucani nel quartiere San Lorenzo a Roma dopo avere assunto droga e farmaci, essere stata violentata e poi lasciata morire dopo una lunga agonia. Una storia drammatica che ha catalizzato l'interesse dei media nazionali tanto da diventare oggetto di un dibattito all'interno della trasmissione della domenica condotta da Maria Venier. Ed è proprio nella puntata del 28 ottobre 2018, a pochi giorni dall'omicidio della ragazzina - per il quale sono stati condannati in appello all'ergastolo Mamadou Gara e Yousef Salia, a 27 anni di carcere Brian Minthe e a 24 anni e sei mesi Alinno Chima che trova spazio il dibattito, con le dichiarazioni oggetto del procedimento penale. A confrontarsi in studio con la conduttrice Venier c'erano Francesco Facchinetti, Francesca Barra, il giornalista Massimo Lugli, il sacerdote Gaetano Saracino e Mughini che non ha risparmiato parole pesanti non nei confronti della vittima e dei suoi familiari.
«Il ritratto di questa ragazzina ha commentato il giornalista dopo la messa in onda di un servizio su Desirée non corrisponde alla verità.
Parole pesanti che don Gaetano Saracino in studio ha cercato di arginare invitando al rispetto per il dolore della famiglia. Ma ormai era troppo tardi, si era andati ben oltre: così la mamma di Desirée Barbara Mariottini con l'avvocato Maria Belli, ha deciso di denunciare Mughini, denuncia recepita e condivisa dalla Procura di Roma per avere offeso non soltanto la sua reputazione ma anche quella della figlia 16enne uccisa in circostanze a dir poco cruente. Il tutto «con l'aggravante scrive il pubblico ministero che ha chiesto ed ottenuto la citazione diretta a giudizio di avere commesso il fatto con un mezzo di enorme diffusione quale la televisione».
L'opinionista dovrà comparire davanti al giudice il 6 marzo per la prima udienza del processo per diffamazione a suo carico.