«La carcassa del delfino - spiegano - è momentaneamente custodita presso una struttura del Comune di Minturno grazie all'interessamento del Comando della Polizia comunale è in attesa di essere prelevata dall'Istituto Zooprofilattico di Roma per essere sottoposto ad accertamenti in grado di risalire alla causa certa della morte».
Al lavoro hanno partecipato anche gli operai del Comune di Minturno «che si sono resi disponibili nonostante il giorno festivo» spiegano gli ambientalisti.
LA FERITA
«E' ancora presto per esserne certi ma con molta probabilità la modesta ferita riscontrata sul cetaceo non è la causa del decesso e né può aver contribuito - chiariscano da Legambiente - Si può pensare ad un ingestione di plastica, un trauma ma gli accertamenti sono mirati a vedere se siamo di fronte ad una nuova epidemia di morbillo la stessa malattia esantematica prima delle vaccinazioni diffusa tra gli umani e che ora, trattandosi il delfino di un mammifero, si è trasmessa dall'uomo attraverso corsi d'acqua e scarichi a mare».
L'EPIDEMIA
In queste settimane sono stati riscontrati numerosi casi tra la Toscana e il Lazio. «Speriamo che ora l'epidemia non sia diffusa tra la comunità dei delfini del basso Lazio ed isole pontine. Potremmo trovarci difronte ad una altra tragedia provocata dall'uomo. Saperlo è necessario per vedere se è possibile rimediare».
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