Daini da abbattere al Parco del Circeo, parte la corsa per le adozioni

Daini da abbattere al Parco del Circeo, parte la corsa per le adozioni
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Sabato 18 Gennaio 2020, 09:45
Continua la campagna  per evitare gli abbattimenti di daini previsti dal piano del Parco nazionale del Circeo, messo a punto dai tecnici. L'idea è quella di una adozione generalizzata dei capi in sovrannumero.

Il sindaco di Prossedi, Angelo Pincivero ha annunciato «la disponibilità ad aprire un dialogo con l'Ente Parco, con i veterinari e gli esperti». Più concreta l'offerta di Terracina. «Siamo pronti ad adottarne alcuni esemplari dei daini» annuncia il sindaco facente funzione Roberta Tintari chiarendo che il Comune «ha dato la propria disponibilità al Parco per creare un'apposita area idonea, perché comprendiamo le esigenze di gestione e di habitat del Parco, ma è innegabile che questi splendidi animali suscitino in tutti noi una particolare empatia». L'assessore alla Tutela degli animali, Emanuela Zappone parla di una riserva da recintare, che «potrà anche essere periodicamente ripopolata, ben sapendo che il sovrannumero dei daini all'interno del Parco del Circeo è destinato perpetuarsi nel tempo». Ma le modalità di attuazione andranno «concordate con il Parco e l'Ispra affinché siano correttamente tutelati gli interessi di tutti». «Una scelta di buon senso - commenta l'europarlamentare Nicola Procaccini - il mio auspicio è che altre amministrazioni si mobilitino seguendo l'esempio di Terracina».

L'idea di adottarli piace anche ovviamente a Legambiente. Dino Zonfrillo, presidente del Circolo Legambiente Sud Pontino ipotizza «un trasferimento, previo accordo tra enti nei parchi regionali più prossimi o in altre riserve faunistiche» e annuncia di aver avanzato la proposta al parco Naturale dei Monti Aurunci con sede a Campodimele e al Parco Riviera di Ulisse con sede a Gaeta. Mentre il Circolo Intercomunale Di Biasio di Fondi si è fatto avanti con il Parco dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi, ma non sarà semplice anche perché nel basso Lazio «solo alcune zone avrebbero le caratteristiche necessarie» per clima e fonti di abbeveramento disponibili tutto l'anno» chiariscono da Legambiente, indicando come papabili le pendici del Monte Redentore, una esigua parte del Monte di Scauri e una zona più significativa del Parco dei Monti Ausoni che è ricca di acqua.
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