Uccise il padre violento, Cristian Canò fra i finalisti di un premio letteraio con il racconto della sua storia

Cristian Canò
di Marco Cusumano
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Domenica 6 Maggio 2018, 13:00 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 16:15

Uscirà dal carcere nel gennaio 2019 Cristian Canò, il ragazzo che uccise il padre al culmine di un litigio il 21 dicembre 2012 al lido di Latina. La storia del giovane, che si oppose alle continue violenze del papà nei confronti della mamma, può essere considerata, almeno fino ad oggi, un esempio di recupero da parte delle istituzioni, a cominciare dalla scuola. 

I suoi tredici insegnanti, infatti, non hanno mai abbandonato Cristian. Si recarono a casa sua, quando si trovava ai domiciliari a Cisterna, per evitare che perdesse gli anni scolastici, consentendogli così di arrivare all'importante traguardo del diploma.

«Per due anni - spiega una insegnante - i docenti hanno attuato un regolare lavoro presso l'abitazione di Cristian: programmazioni, lezioni, uso dei registri, esercitazioni, compiti scritti, verifiche orali. Per il V anno Cristian è stato reinserito nella sua classe. Nei tre anni notevoli sono stati i progressi mostrati dall'allievo. Ha conquistato l'amore verso la conoscenza, lo studio, la fiducia negli insegnanti, tramutatasi nel tempo in premuroso e sincero affetto».

Dopo il diploma, Cristian ha voluto proseguire con gli studi universitari iscrivendosi alla sede di Latina dell'università Sapienza. Grazie al suo avvocato difensore, Angelo Palmieri, riuscì a ottenere il permesso di recarsi a lezione e poi tornare a casa, dove era detenuto ai domiciliari. Ma quando la sua condanna diventò definitiva, nel giugno 2016, Cristian fu prelevato dall'università e arrestato, davanti a tutti i compagni di corso, mentre stava sostenendo un esame alla facoltà di Ingegneria. 

Oggi Cristian è detenuto nel carcere di Rebibbia dove sta affrontando gli ultimi mesi prima del fine pena, scontando la condanna a sette anni e sei mesi per omicidio volontario. Ma, nonostante la detenzione in carcere, ha voluto proseguire con le attività di formazione partecipando anche a un concorso letterario, dopo aver seguito un corso di scrittura.

Cristian è stato selezionato tra i finalisti della VII Edizione del premio letterario Goliarda Sapienza. La giuria ha infatti scelto un racconto nel quale Cristian narra la sua drammatica vicenda personale in terza persona. E' intitolato Con occhi rabbiosi la fissava e ha particolarmente colpito gli scrittori della giuria, nomi di spicco come Cinzia Tani ed Erri De Luca. Il racconto uscirà in una raccolta che comprenderà anche le altre opere dei 14 finalisti.

«Cristian - spiega il suo legale Angelo Palmieri - ha effettuato un percorso straordinario con il supporto dei suoi insegnanti, questa esperienza di scrittura è un altro traguardo di notevole importanza». Oltre a scrivere, Cristian sta prendendo il secondo diploma in carcere e studia anche per due facoltà universitarie, Ingegneria e Biologia. In questo modo sta tentando di ottimizzare al massimo gli anni di detenzione per arrivare, una volta uscito, a realizzare il suo sogno più grande: diventare biologo.

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