Covid, Casati: «Posti letto al Goretti e pazienti a casa: questa è la situazione»

Covid, Casati: «Posti letto al Goretti e pazienti a casa: questa è la situazione»
di Vittorio Buongiorno
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Venerdì 30 Ottobre 2020, 11:19 - Ultimo aggiornamento: 11:22

Malgrado il pressing della politica sui ricoveri e sui posti letto la Asl di Latina tira dritto. «Stabiliamo con criteri rigorosi chi deve essere ricoverato e chi deve essere monitorato a casa: di questi l'85% è asintomatico - spiega il manager della Asl Giorgio Casati - mentre sono 503 le persone sotto telemonitoraggio, di questi solo 45 hanno avuto un peggioramento, quindi meno del 10%, e solo due hanno avuto bisogno di essere trasferiti precauzionalmente in ospedale».
La nuova riconversione del Goretti in ospedale Covid come procede?
«Il numero dei posti letto covid viene fissato dalle delibere regionali, ma ovviamente c'è un margine di flessibilità a seconda delle necessità per non farci cogliere impreparati».
Purtroppo ci sono reparti che state nuovamente trasferendo.
«Urologia e Otorino a Terracina, mentre Chirurgia vascolare all'Icot».
Oggi riceverà i consiglieri regionali al Goretti?
«Sarà il direttore sanitario di presidio, Sergio Parrocchia, a guidarli in quella che chiamano visita ispettiva, io direi una visita di cortesia visto che non sono tecnici. Comunque quando avranno finito sarà lieto di incontrarli e a fare quattro chiacchiere».
Più del Goretti la preoccupa quanto accade sul territorio?
«Vediamo che ormai è impossibile stare al passo con i tracciamenti dei nuovi casi, in un sistema aperto i contatti inconsapevoli sono troppi e i pazienti non sono più in grado di ricostruire dove hanno preso il virus».
Per questo da settimane invita a limitare i contatti.
«Più le persone si muovono e si incontrano più il rischio di contagiarsi è alto, non importa se vanno in un posto che ritengono sicuro. Bisogna ridurre al minimo le occasioni di contatti non necessari. Toccherà al Governo dare risposte alle attività cui vengono imposte delle limitazioni per evitare che il paese vada a rotoli . Ma lo ripeto: questa è l'unica strada».
Ma la gente continua a dire: i morti di covid non sono poi tanti, perché tutta questa attenzione?
«Perché il problema non è la mortalità in sé, il problema è evitare che per far fronte all'emergenza covid di debba tralasciare tutto il resto dell'attività degli ospedali e dell'azienda sanitaria. sa cosa vuol dire interrompere uno screening? Che tra sei mesi ci troveremo con una impennata di casi di tumore non più curabili, come già ora sta crescendo la mortalità per infarto perché le persone hanno paura a venire in ospedale. Non pensa che anche quelli saranno da conteggiare tra le vittime del covid?».

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