Variante indiana a Latina, allarme contagi nella comunità Sikh: uno su dieci è positivo

Variante indiana a Latina, allarme contagi nella comunità Sikh: uno su dieci è positivo
di Vittorio Buongiorno e Mauro Evangelisti
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Martedì 4 Maggio 2021, 06:16 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 04:23

La diffusione del Covid nella comunità indiana della provincia di Latina è massiccia, sta emergendo una incidenza che ha pochi precedenti. A Bella Farnia, frazione di Sabaudia, sono già stati trovati da marzo 300 positivi tra i lavoratori sikh impiegati nelle aziende agricole, tanto che è stata proclamata la zona rossa. Un altro screening di massa è in corso a Terracina e anche qui l'esito è sorprendente: 55 positivi su 600 test, un tasso di positività vicino al 10 per cento, altissimo visto che non si stanno esaminando casi sospetti con sintomi, ma semplicemente gli esponenti di una comunità ristretta che sta comunque collaborando responsabilmente all'operazione. Certo, rispetto al primo risultato dei test antigenici la verifica del tampone molecolare potrebbe ridurre il bilancio finale, ma si tratta comunque di numeri altissimi.

 


ANALISI
Siamo di fronte alla variante indiana? No, l'Istituto Spallanzani di Roma ieri ha completato il sequenziamento dei tamponi raccolti in provincia di Latina e ha confermato che non vi sono casi riconducibili alla mutazione che si sta diffondendo nel colosso asiatico travolto da una delle peggiori emergenze da quando è iniziata la pandemia, con 400mila nuovi casi e oltre 3mila morti al giorno. L'altissima diffusione del virus nella comunità sikh della provincia di Latina va dunque ricondotta ad altri elementi: prima di tutto, anche tra di loro circola la variante inglese, che ha dimostrato di avere una velocità di trasmissione più alta rispetto al ceppo originale.

Inoltre, le condizioni di lavoro favoriscono la trasmissione del contagio, come si è dimostrato anche in altre zone del pianeta.

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Ad esempio a Singapore il virus è circolato in maniera molto sostenuta, anche a inizio pandemia, proprio nei dormitori dove risiedono i lavoratori immigrati dall'India impiegati soprattutto nell'edilizia. Ieri l'Asl di Latina, la Regione Lazio e gli amministratori locali hanno fatto il punto della situazione a Terracina, ma per ora si esclude una seconda zona rossa. Domani nuova tornata di tamponi a Terracina e giovedì si torna a Sabaudia, nel centro città. L'unico problema finora riscontrato è che non si riesce a capire chi sia tornato recentemente dall'India.
Ma sul fronte dei voli provenienti dall'India, ieri l'Istituto Spallanzani e la Regione Lazio hanno confermato quanto anticipato dal Messaggero: sul volo New Delhi-Fiumicino di mercoledì scorso c'è era un caso di variante inglese. In tutto i positivi erano 23 su 223 passeggeri (compreso l'equipaggio), dai sequenziamenti dei laboratori è stata dimostrata la presenza della variante indiana. Dice la nota ufficiale dello Spallanzani: «Delle 23 positività una sola presenta tutte le mutazioni tipiche della variante indiana B.1.617, compresa quella della proteina Spike in posizione 484, oggetto di attenzione. Altre 12 sono riconducibili a ceppi indiani mancanti di questa specifica mutazione. Si ribadisce che allo stato attuale non vi è una dimostrazione di aumentata contagiosità e patogenicità delle varianti indiane».


COLLEGAMENTI
Resta da capire come sia stato possibile che il 9 per cento dei passeggeri fosse positivo, visto che per imbarcarsi era necessario un tampone negativo. I media indiani, anche nelle ultime ore, hanno raccontato di nuove inchieste e arresti che riguardano il mercato nero di falsi certificati di negatività al Covid. Qualche settimana fa un volo da New Delhi è atterrato a Hong Kong. Anche in quel caso era obbligatorio il tampone negativo. Eppure 52 passeggeri su 118 sono poi risultati positivi ai test effettuati all'aeroporto di Hong Kong.

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Per domani era atteso a Fiumicino un nuovo volo da New Delhi, ma è stato annullato; altri due sono programmati entro la fine settimana, ma va sempre ricordato che l'ultima ordinanza del ministro Roberto Speranza consente di arrivare in Italia dall'India solo a chi ha la cittadinanza del nostro Paese. Ieri sera alle 19.42 a Orio al Serio, l'aeroporto di Bergamo, è giunto il volo della compagnia charter HiFly, che volava per conto di Spice Jet, proveniente da Amirstar, città del Punjab. A bordo 146 passeggeri. Tutti dovranno restare in isolamento in due hotel per almeno dieci giorni. Ieri l'Oms ha diffuso due dati: nelle ultime due settimane sono stati registrati più casi positivi nel mondo che nei primi sei mesi della pandemia; negli ultimi sette giorni la metà dei nuovi casi è concentrata in India e Brasile.

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