Così arrivava la droga a Latina e Fondi: 10 arresti dei carabinieri

Così arrivava la droga a Latina e Fondi: 10 arresti dei carabinieri
di Laura Pesino
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Venerdì 10 Giugno 2022, 11:53 - Ultimo aggiornamento: 12:16

Dieci arrestati, 38 indagati totali e una rete di trafficanti di droga che operava tra le province di Latina e Roma. L'hashish e la marijuana arrivavano però via mare dal Marocco, la cocaina invece via terra dall'Olanda, attraverso un'associazione ponte che si occupava dei rifornimenti. Le piazze di spaccio erano quelle di Latina, Sezze e Fondi, Tor Bella Monaca a Roma e poi Ardea e Anzio.

L'operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, è stata condotta ieri dal Nucleo investigativo del Reparto operativo del comando provinciale dei carabinieri coadiuvato dal raggruppamento aeromobili di Pratica di Mare e dal Nucleo cinofili di Santa Maria Galeria.
Tutto nasce da un'attività di pedinamento e osservazione condotta sul territorio, iniziata nel 2016 e poi passata dalla Procura di Latina alla Dda, che ha fatto trovare gli investigatori di fronte a un'organizzazione di narcotrafficanti che gestiva l'esportazione e lo spaccio di ingenti quantitativi di droga.

I NOMI
In carcere sono finiti i fratelli Abderrahim Ohsaine e Abdeljalil Ohsaine, di 54 e 46 anni, entrambi nati in Marocco e residenti a Roma; Mohammed El Maliani 47 anni di nazionalità marocchina e residente ad Anzio; Aziz Ben Zahra 42enne nato in Belgio e residente in Spagna; Marco Di Felice 48enne di Ardea; Beniamino Parisella 50enne di Fondi; Pierpaolo Spagnolo 44 anni residente a Fondi; Franco Marongiu 54enne di Sezze; Francesco Ottobre, 66enne di Latina. Ai domiciliari invece Pasquale D'Alterio, fondano di 70 anni. In tutto sono state dieci le misure cautelari firmate dal gip Valerio Savio. Il pm ne aveva chieste 22.

LE GERARCHIE
Vertice dell'organizzazione sono considerati i due fratelli marocchini: mentre il primo provvedeva in modo continuativo all'approvvigionamento dello stupefacente gestendone il trasporto dal Nord Africa, il secondo assicurava il costante collegamento tra il Marocco e l'associazione che operava sul territorio pontino, coadiuvando i trasporti dall'estero, l'arrivo con i corrieri e l'occultamento delle partite fino alla distribuzione della merce sui mercati di Roma (in particolare Tor Bella Monaca) e della provincia di Latina, in particolare nel capoluogo, a Sezze e a Fondi.

Il punto di riferimento sul territorio è considerato invece Pasquale D'Alterio, per aver svolto il ruolo di promotore e organizzatore delle attività del sodalizio criminale, occupandosi di reperire, finanziare e organizzare il rifornimento dall'estero e coordinando la commercializzazione sul territorio italiano.

D'Alterio risulta infatti in stabili rapporti commerciali con i fratelli Ohsaine di cui è grande cliente, trattando acquisti in proprio e anche per conto terzi, tra cui Franco Marongiu e Francesco Ottobre.

I VIAGGI
Le indagini hanno monitorato almeno due viaggi in Marocco per trattare direttamente le importazioni, ma hanno anche accertato come D'Alterio usasse rivolgersi anche altrove, cercando sempre fornitori e canali diversi per assicurarsi un flusso continuo: «L'importante si legge in un'intercettazione è che il lavoro deve essere continuativo, non è un lavoro che dobbiamo fare adesso e poi basta».
Per gli stessi affari legati alla droga del resto, come un vero «trafficante di livello internazionale», aveva stretto contatti con Francesco Ottobre. Ma anche con Pierpaolo Spagnolo e con Mohammed El Meliani che importava decine di chili dal Marocco, dall'Olanda e dalla Spagna, rendendo disponibili per i clienti grandi quantità nel giro di poche ore trattando droghe di diversa qualità a diversi prezzi, quella buona e quella commerciale, a 1900 e 1400 euro al chilo. Una montagna di droga pronta ad essere riversata anche sul territorio pontino.

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