Corruzione Sabaudia, il ballo di gioia del gestore che denunciò il malaffare sulle spiagge: «Ce l'abbiamo fatta!»

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Martedì 22 Febbraio 2022, 16:45

di Vittorio Buongiorno

Ieri quando ha saputo degli arresti non ha resistito. Ha messo lo smartphone su un cavalletto e si è lasciato andare ad un balletto per "festeggiare" il blitz dei carabinieri a Sabaudia. E' Niko Scavazza. A Sabaudia gestiva il chiosco stabilimento "Bounty" ed è lui, insieme al padre Giovanni, che nel 2019 ha fatto partire l'inchiesta sui favori agli stabilimenti balneari nella città delle dune, sugli omessi controlli ad alcune struttture e sull'accanimento nei confronti di altre. Come il Bounty appunto che Nicolò gestiva con grandi difficoltà per le verifiche continue da parte dei carabinieri forestali, tanto da indurre il genitore ad un gesto clamoroso frutto della disperazione: il tentativo di incendio alla direzione del Parco nazionale. Per quell'attentato il padre ha ammesso tutto ed è stato condannato a 3 anni. Lunedì il comandante della stazione carabinieri forestali Alessandro Rossi è stato interdetto dal lavoro.

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