Coronavirus, stop ai punti di assistenza territoriale di notte: cresce il fronte dei no

Coronavirus, stop ai punti di assistenza territoriale di notte: cresce il fronte dei no
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Domenica 4 Ottobre 2020, 08:40 - Ultimo aggiornamento: 08:42

 No alla chiusura dei punti di assistenza territoriale (Pat) durante la notte. Dopo la presa di posizione dei sindaci di Cori, Cisterna, Gaeta, Priverno, Sabaudia e Minturno è la volta dei comitati e del consigliere regionale Giuseppe Simeone. Punti chiusi con ordinanza per recuperare personale da destinare ai drive in per i tamponi, come annunciato dal direttore generale della Asl, Giorgio Casati, nel corso di una videoconferenza venerdì.

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«La chiusura - dice Franco Brugnola, rappresentante del Comitato di Sabaudia - rischia di esporre i pazienti a gravi rischi, perché dovranno recarsi ai pochi Pronto Soccorso con rischio di aggravamento delle condizioni di salute intasandoli inutilmente con pericolo di contagio».
Rincarano la dose a Cori, Boschetto, Gricilli, Macallé e Priverno: « Un diritto alla salute a sottrazione variabile è pericolosamente entrato nelle ordinanze del direttore generale della Asl di Latina, Giorgio Casati, ed a farne le spese è un numero considerevole di popolazione, diremmo sempre la stessa che ha visto via via negli ultimi 20 anni sparire servizi sanitari faticosamente costruiti». Simeone, infine, afferma: «Trovo ingiustificata e priva di buon senso l'ordinanza che dispone la chiusura dei Pat nelle ore notturne, producendo come primo effetto l'ulteriore depotenziamento dei servizi sanitari nella nostra provincia». E annuncia una interrogazione al presidente Zingaretti.

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