Coronavirus, record a Sabaudia: fa un'intera maratona di 42 km nel giardino di casa

Coronavirus, record a Sabaudia: fa un'intera maratona di 42 km nel giardino di casa
di Giuseppe Baratta
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Lunedì 20 Aprile 2020, 10:54 - Ultimo aggiornamento: 14:33

«Non è un'impresa sportiva, anche perché il riscontro cronometrico lo testimonia, bensì una dimostrazione pratica che anche nei momenti più brutti si possono tirar fuori cose belle». Emanuele Molena, 41 anni, è un grande appassionato di podismo che ieri, durante la quarantena legata all'emergenza sanitaria nazionale da coronavirus Covid-19, ha voluto correre un'intera maratona (42,195 km) all'interno del giardino di casa a Sabaudia e lo ha fatto insieme al papà Silverio, 65 anni, con il tifo dei figli Giona e Arianna, di 10 e 8 anni, che hanno avuto un ruolo importante nella parte logistica e organizzativa del mini-evento domestico.

«Come tutti siamo chiusi in casa ormai dall'inizio di marzo e i bambini spesso si annoiano, anche per questo bisogna sempre inventarsi qualcosa di nuovo per distrarli così l'idea della maratona domestica è venuta anche per questo - aggiunge Emanuele, Carabiniere Forestale di professione, ex calciatore e ora podista che ha seguito la passione del papà che corre da sempre - Io e mio padre non siamo stati i soli a correre perché anche i ragazzi hanno partecipato, ma loro hanno completato un mini-percorso di un chilometro, anche se devo ammettere che la cosa più divertente è stata la preparazione perché Giona e Arianna hanno lavorato nei giorni scorsi per la realizzazione delle medaglie, fatte di legno, hanno preparato i pettorali e la scritta arrivo sul traguardo, quindi hanno tenuto tra le mani la fettuccia al nostro arrivo, festeggiando insieme a noi, infine hanno partecipato in prima persona alla fase di premiazione, come avviene nelle maratone vere.

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Ma non finisce qui perché in ogni gara podistica c'è anche il servizio ambulanza così mia figlia Arianna ha disegnato su un foglio una croce rossa da applicare sulla bicicletta improvvisandosi medico al seguito della competizione. È stato un momento divertente, abbiamo sdrammatizzato un po' e siamo stati impegnati con lo sport, seppur nel giardino di casa».

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Il periodo di quarantena è vissuto con grande sofferenza dai podisti che si allenano regolarmente durante tutto l'anno, non sono atleti improvvisati, nemmeno fenomeni, ma amano visceralmente la libertà che riesce dargli la corsa. Emanuele e Silverio hanno avuto due osservatori speciali: la moglie Francesca, che ha curato la parte giornalistica improvvisandosi fotografa e videomaker, mentre la mamma Anna Maria ha fatto il tifo e dispensato sorrisi ai nipotini. «Il riscontro cronometrico non è stato dei migliori anche perché abbiamo impiegato 5h 39'06, l'abbiamo chiamata #iorestoacasamarathon con la speranza che sia la prima ed ultima edizione - aggiunge Emanuele, tesserato con la Nuova Podistica Latina e organizzatore della Circeo Run, la gara podistica dedicata a Christian, ex collega scomparso sul Picco di Circe, che si sarebbe dovuta correre a San Felice il prossimo 10 maggio ma che è saltata a causa dell'emergenza sanitaria - In futuro i miei figli ricorderanno il 2020 come l'anno del coronavirus, ma insieme ai ricordi di angoscia e tristezza, spero trovi spazio anche quello positivo della maratona fatta dal papà e dal nonno, e che sia loro da insegnamento che: i limiti esistono solo nella nostra mente». Per la cronaca tutta la maratona è durata ben 180 giri da circa 250 metri ciascuno, ed era previsto anche un punto ristoro con acqua frizzante e liscia, e poi tanta frutta come banane, mele arance e frutta secca.
 

 

 

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