Coronavirus, in provincia di Latina la mortalità tra le più basse d'Italia

La cartina dell'Inps
di Giovanni Del Giaccio
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Venerdì 22 Maggio 2020, 07:30

Fino al 28 febbraio la situazione dei decessi in provincia era in linea con quella della “baseline” degli anni precedenti, dall’1 marzo e cioè da quando è esplosa in tutta Italia la pandemia da Covid 19 e fino al 30 aprile, quella di Latina è una delle dieci province dove rispetto allo stesso periodo dell’anno passato si muore meno. Il territorio pontino è insieme a Viterbo, Siena, L’Aquila, Ascoli Piceno, Caserta, Salerno, Palermo, Trapani e Agrigento. Il colore verde sulla cartina dell’Inps indica una mortalità inferiore al 10%.
Sulla base dei dati statistici in Italia dall’1 marzo al 30 aprile erano attesi in termini assoluti 1.795 morti, sono stati 2.564 con un aumento di 769 ma l’Inps divide per zone geografiche i dati che diventano, così: al Nord 830 attesi, 1.527 deceduti, più 697; al centro 410 attesi, 455 deceduti, più 45 e al sud 555 attesi, 582 deceduti, più 27. «Le province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Piacenza presentano tutte una percentuale di decessi superiore al 200%. Quasi tutto il nord-ovest dell’Italia risulta interessato da un incremento dei decessi superiore al 50%».

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IL CONFRONTO

Se prendiamo il dato nazionale riferito al solo Covid i deceduti sono in media il 14,2 %, nel Lazio questa percentuale diventa dell’8,7% e a Latina, dove si sono registrati 33 decessi - comprendendo un uomo di Fondi morto ad Albano Laziale - è del 6,15%. Da segnalare, inoltre, che da dieci giorni non si registrano più morti da Covid 19 in provincia. 

Ancora più interessante il rapporto tra i casi registrati a Latina e le guarigioni rispetto al resto d’Italia e in confronto con il Lazio. Sui 536 contagi ufficializzati ieri dalla Asl, 413 persone sono guarite con un significativo 77%. In Italia chi è “negativizzato” segna il 59%, nel resto del Lazio la percentuale si ferma al 43,1%. Da tempo si ripete, del resto, che quello della Asl di Latina rappresenta un modello del come affrontare l’emergenza: prendere per tempo i positivi, seguirli a domicilio, ricostruire i contatti e controllarli a distanza. C’è un altro dato interessante, riferito alla mortalità in rapporto ai casi nazionali e regionali. La provincia di Latina “pesa” per lo 0,2% sull’intero contagio registrato in Italia e per lo 0,1% di decessi. Nel territorio pontino ci sono il 7% dei casi del Lazio ma il 4,9% dei decessi che si sono verificati nella regione. Un qualcosa che, a fine pandemia, andrà necessariamente approfondito. 

I DATI

Intanto ieri nessun positivo, cosa che negli ultimi dieci giorni si è verificata nel 50% dei bollettini resi noti dalla Asl. Dalla prima volta di contagi zero (era il 21 aprile) è dovuta passare una settimana prima di avere lo stesso dato, poi altri sette giorni, mentre dall’11 maggio a oggi la casella con lo “zero” è stata riempita altre cinque volte. Si attende l’esito della mole di tamponi eseguiti tra Priverno e Terracina dopo il “focolaio” nella dialisi dell’ex “Regina Elena” mentre a ieri: «Complessivamente, sono 119 le persone in isolamento domiciliare - ha informato la Asl - e parallelamente 10.251 hanno terminato il periodo di isolamento».

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