Dalle stampanti 3D nascono 100 visiere per l'ospedale Goretti

Dalle stampanti 3D nascono 100 visiere per l'ospedale Goretti
di Laura Pesino
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Venerdì 3 Aprile 2020, 17:00 - Ultimo aggiornamento: 4 Aprile, 18:59
Le stampanti sono in funzione 18 ore al giorno, perché quello che prima era uno hobby ora è diventata una missione di solidarietà per l'ospedale Santa Maria Goretti.

La promessa è consegnare 100 visiere protettive al personale sanitario e a questo obiettivo sta lavorando da giorni un gruppo di cittadini e imprenditori del capoluogo che di mestiere fa tutt'altro ma ha pensato bene di mettere a frutto la passione per la stampa 3D per rendersi utile durante l'emergenza sanitaria.

Si tratta di Fabrizio Cuseo, Cristian Melotto, Alessandro Rossi e Paolo Bianco, che tecnicamente producono il supporto della visiera trasparente, stampato in ecoplastica ricavata da amido di mais, a cui si aggancia una visiera trasparente in grado di coprire il volto e proteggerlo completamente. Il prototipo è della società Prusa della Repubblica Ceca, che produce stampanti 3D e che donerà migliaia di visiere agli ospedali del proprio Paese.

Lo stesso esempio è stato seguito in molte altre parti del mondo e anche a Latina, dove il gruppo si è messo subito al lavoro, ognuno in casa propria, per avviare questa piccola produzione da donare ai sanitari dell'ospedale. Qui poi, la solidarietà si è addirittura moltiplicata.

Al gruppo si è infatti aggiunta l'azienda Evolution Sail della famiglia Scarpa, che produce vele e che ha messo a disposizione i propri materiali, costosi e di altissima qualità, per realizzare le visiere perfettamente trasparenti (di solito vengono invece usate le copertine trasparenti in A4 comunemente usate per la rilegatura), tagliandole su misura con uno strumento adatto. C'è poi chi fa da corriere per raccogliere tutti i materiali dai luoghi di produzione fino alla fase finale dell'assemblaggio. Il tutto praticamente a proprie spese. Con 20 euro di materiale plastico necessario al sostegno delle visiere si ricava circa un chilo di prodotti, ma per stampare uno solo di questi supporti la macchina resta in funzione circa 2 ore. E' una catena di solidarietà incredibile nata dall'iniziativa di privati cittadini, che ora stanno agendo con il coordinamento e il totale sostegno del Comune di Latina.

Il traguardo dei 100 pezzi è sempre più vicino e ora si guarda già ai prossimi possibili obiettivi. Il gruppo di stampatori in 3D è infatti in grado di produrre anche le valvole che riadattano le famose maschere da sub di Decathlon rendendole dei respiratori da usare per i pazienti colpiti dal Covid.

«Se una parte della donazione di Decathlon arrivasse anche qui spiegano potremmo metterci subito all'opera e donare anche questi strumenti all'ospedale». A coordinare tutti c'è Giampietro Bordignon, titolare della pizzeria Testa o Croce, che con la sua società sportiva Asd Nuovo Latina ha avviato una raccolta fondi per fornire materiale a tutti quelli che si mettono a disposizione.

«Oltre al progetto delle visiere racconta Giampietro stiamo studiando la produzione di mascherine in uno speciale tessuto che può essere riutilizzato. Molti imprenditori stanno collaborando, da La Luna Nuova all'atelier Acanthus, e confidiamo di trovarne altri in grado di assemblare i singoli componenti di questi dispositivi. Non sono mascherine adatte al personale sanitario, ma cercheremo di renderle adatte ai cittadini comuni. Intendiamo infatti donarle al Comune, agli enti pubblici e ai cittadini che ne hanno bisogno».
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