Latina, positivo infermiere del Goretti: tamponi a tappeto per medici, infermieri e ausiliari

Tamponi direttamente dalle auto al Goretti di Latina
di Giovanni Del Giaccio
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Giovedì 16 Aprile 2020, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 08:00
Doveva accadere, prima o poi. Con i numeri dell'infezione in provincia di Latina e l'ospedale Santa Maria Goretti dedicato quasi esclusivamente al Covid 19 il rischio che si infettasse un operatore era nel conto delle possibilità. La conferma si è avuta ieri, quando un infermiere è stato ricoverato in malattie infettive. E quando il medico competente - d'intesa con la Asl - ha convocato tutti gli operatori che erano entrati in contatto con lui per sottoporli al tampone. Medici, infermieri e ausiliari sono stati in fila - restando direttamente nell'automobile - mentre da uno dei camper donati dall'associazione Martina e la sua Luna i tecnici svolgevano il tampone. Una piccola fila che ha incuriosito molti, mentre all'interno del Goretti la notizia si era già diffusa creando una certa apprensione.

LA PROCEDURA
L'infermiere - che lavora nell'area chirurgica - è stato ricoverato nella serata di martedì, ieri mattina era già scattato il piano del dipartimento di prevenzione per i controlli sui contatti più stretti, dai familiari al personale. In casi del genere la preoccupazione principale è riferita certamente a chi è stato vicino all'infermiere, ma soprattutto ai pazienti.

In ospedale, sin dal primo momento, sono state adottate tutte le precauzioni previste e utilizzati i dispositivi di protezione individuale, quindi si cerca di capire anche come possa essersi infettato l'infermiere. Di risalire, cioè, al cosiddetto link epidemiologico che è indispensabile per ricostruire la catena dei contatti e dei potenziali contagi. Non esiste la certezza - fra l'altro - che il paziente abbia contratto il virus sul luogo di lavoro.
Va ricordato, inoltre, che non c'è alcun automatismo tra un caso positivo e la trasmissione del virus, ma vanno adottati tutti gli strumenti di prevenzione nel momento in cui il tampone dà esito positivo.
L'infermiere, secondo il poco che trapela dal Santa Maria Goretti, ha avvertito i primi sintomi nei giorni scorsi e quando è arrivato l'esito dell'esame sono scattate le verifiche. Le condizioni dell'uomo sono buone, viene comunque tenuto in osservazione nel reparto di Malattie infettive dell'ospedale. È il sesto caso di sanitari infettati, un record rispetto ad altre realtà del Lazio. Tra i sanitari infettati, c'è anche un medico che lavorava alla San Marco e purtroppo è deceduto, ma non erano operativi all'interno dell'ospedale trasformato in Covid per affrontare l'emergenza legata all'epidemia. Il fatto che l'infettato svolga attività chirurgica ha fatto scattare le precauzioni previste in casi del genere anche per gli altri operatori e la situazione viene costantemente monitorata.

LE PREOCCUPAZIONI
Nelle settimane scorse a sollevare il problema del personale a contatto con i pazienti Covid erano state praticamente tutte le organizzazioni sindacali, oltre all'Ordine dei medici e a quello delle professioni infermieristiche. A Latina, come nel resto d'Italia. La Asl aveva avviato - a tappeto - i tamponi al personale, partendo da quello della zona di Fondi, dove si era verificato il maggior numero di casi. Un'attività tutt'altro che facile, ma indispensabile per cercare di contenere il numero dei contagi e intervenire nel minor tempo possibile.
 
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