Contagi da Covid 19, timori per un nuovo focolaio all'interno di una Rsa

Fila per i tamponi al "Goretti"
di Giovanni Del Giaccio
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Domenica 9 Agosto 2020, 06:34 - Ultimo aggiornamento: 12:31

Quattro nuovi positivi e soprattutto il timore di un focolaio all’interno di una struttura residenziale per anziani. La Asl ha messo in isolamento “Villa Carla”, ad Aprilia, e dovranno essere eseguiti i tamponi su 76 operatori e 84 ospiti. È tutt’altro che finita l’emergenza Covid 19 e lo dimostrano gli ultimi giorni, in provincia di Latina come nel resto d’Italia. 

Per quanto concerne la residenza per anziani di Aprilia la Asl sta ricostruendo il link. Nella struttura, sin dal primo momento, sono state adottate stringenti misure di sicurezza e limitati gli accessi dei visitatori, adesso si vuole comprendere a cosa possa essere ricondotto il contagio. Il sito “Salute Lazio” parla di un link riconducibile a un uomo rientrato dall’Albania, ma non vi è ancora certezza. Di sicuro un positivo riscontrato nella struttura è ricoverato  al “Santa Maria Goretti”. Un altro caso - con febbre ma negativo -alla clinica “Città di Aprilia”. Si cerca di capire come il virus possa essere stato veicolato nella struttura residenziale per anziani.

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Oltre a ricostruire questo link, inoltre, si lavora anche su quello di Pontinia, dove è risultato positivo un indiano che lavora in un allevamento a conduzione familiare. L’uomo ha avuto febbre alta, solo quando la situazione non è stata più gestibile è andato in ospedale e lì gli è stata riscontrata polmonite da Covid 19. La famiglia titolare dell’allevamento è stata posta in “quarantena” e dovrà eseguire i tamponi per verificare l’eventuale contagio. Anche in questo caso va ricostruito il “link”, il focolaio degli indiani di venti giorni fa sembra orma chiuso e si dovranno verificare i contatti avuti dall’uomo all’interno - eventualmente - anche della sua comunità. 
L’ultimo caso è a Lenola, un ragazzo che ha fatto volontariamente il test perché la mamma è dipendente di una struttura sanitaria. L’esito è stato positivo e si cerca adesso di ripercorrere quello che viene definito il “contact tracing”. I familiari sono stati sottoposti al tampone che avrebbe dato, per fortuna, esito negativo. 
È una corsa a ostacoli quotidiana quella del gruppo di lavoro che alla Asl lavora senza sosta da mesi, a ricostruire contatti, verificare spostamenti, seguire le persone alle quali è stato detto di non muoversi dal proprio domicilio o che sono autorizzate al solo tragitto casa-lavoro. Uno sforzo che finora ha pagato e che non va vanificato da comportamenti sconsiderati.
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