Giovanni Acampora: «Responsabilità, rilancio e innovazione». Le sfide Confcommercio

Da sin. Giovanni Acampora, Annalisa Muzio e Salvatore Di Cecca
di Francesca Balestrieri
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Domenica 24 Maggio 2020, 12:14 - Ultimo aggiornamento: 12:15
Ha usato parole precise per descrivere due fasi, il presidente della Confcommercio Lazio, Giovanni Acampora. Le prime, «Responsabilità, attenzione e cautela», riguardano la ripartenza dopo l’emergenza sanitaria, «Innovazione e rilancio» per spiegare come cambierà la Confcommercio di Latina dopo la nomina del Commissario Salvatore Di Cecca e il sub commissario Annalisa Muzio. «Vorrei lanciare subito un appello – spiega il presidente Acampora – questa è una fase estremamente delicata perché dobbiamo fare in modo che non si torni alla condizioni sanitarie che hanno indotto alla chiusura. Le riaperture non sono un tana libera tutti, il momento è molto difficile per le imprese, ma dobbiamo anche fare appello al senso di responsabilità di ognuno». Quali le maggiori problematiche segnalate? «Grande confusione con i dpcm e le linee guida Inail non adeguate. Ora sono arrivate quelle della Regione che sono chiare, ma tardive e i commercianti si sono trovati magari a dover aprire il lunedì avendo indicazioni il venerdì, senza dimenticare la difficoltà nel reperimento dei dispositivi di protezione». Il dover acquistare i dispositivi di sicurezza è stato causa anche dell’aumento di prezzi? «Stiamo facendo un’indagine con le nostre imprese per capire e monitorare l’andamento dei prezzi. Se ci fossero aumenti ingiustificati interverremo. Questo è un tema molto delicato e potremmo affrontarlo quando ci saranno dati più chiari». La ripresa sarà lunga? «Sì. Conti che il turismo ha registrato il -95% di presenze, il pil segna un -13%. A fronte di questo però, bene la scelta della Regione Lazio con il Pronto cassa. Gli stanziamenti del Governo invece dovrebbero essere usati per abbassare il cuneo fiscale, altrimenti attività che ora stanno guadagnando il 60% in meno, a settembre si troveranno a pagare contributi e tributi e non potranno farvi fronte».

IL CASO CAPOLUOGO
Veniamo a Latina, lei ha nominato un commissario e un sub commissario, come mai? «Quando abbiamo iniziato con il nuovo gruppo dirigente la nostra scelta è stata quella di rimetterci in gioco e di rinnovarci. Anni fa abbiamo ampliato le categorie degli associati, non ci sono più solo commercianti e questo significa mettersi costantemente in gioco. Con questa premessa poso dire che la giunta ha ritenuto di investire ulteriormente nella città di Latina. Abbiamo fatto una scelta di rilancio e ho scelto Di Cecca e Muzio per le loro competenze e capacità». Annalisa Muzio in particolare avrà la delega con i rapporto istituzionali, finora sono mancati? «No, tutti i rapporti sono stati portati avanti, ma il mondo dell’impresa è soggetto a stimoli continui e dunque è naturale cercare di fare meglio. Ho delle responsabilità nei confronti degli associati e dei rappresentanti di categoria, ci sono momenti in cui fare scelte non è questione di chi ha fatto bene o male ma di fare sempre di più». L’idea è quella di ricostruire la Confcommercio per il capoluogo, cosa c’è da fare subito? «Non sta a me dirlo, quando costruiamo una delegazione locale, chi la guida ha una linea politica di indirizzo libera. Per Latina ora Di Cecca e Muzio inizieranno i colloqui per capire le problematiche e individuare soluzioni. Una cosa è certa, lavoreranno con gruppi rappresentativi non solo del centro ma di borghi, periferie, categorie e lido sarà un lavoro impegnativo, di coordinamento di tante realtà che, forse anche per colpa nostra, finora non sono state considerate».

Qual è l’importanza di Latina nell’economia provinciale? «Tutte le città meritano attenzione», spiega Acampora a cui fa eco Di Cecca: «Quando si parla di importanza di città va separata la posizione. Latina è il capoluogo, ma all’interno della Confcommercio può capitare che un comune di 25 mila abitanti abbia un peso associativo maggiore rispetto a Latina, su questo dobbiamo lavorare e fare di più. A questo si lega anche il rilancio di cui parlavo» - conclude il presidente.
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