«Solo le associazioni di categoria presenti nel CNEL – si legge per la precisione nella lettera firmata da Acampora – sono titolate ad essere convocate e ad esprimere pareri in merito a procedimenti amministrativi posti in essere dagli Enti preposti». Un diritto sacrosanto se non fosse che il CNEL, il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, è stato abolito da una riforma già approvata dal Senato e dalla Camera e in attesa soltanto, proprio come previsto per la modifica delle leggi costituzionali, di una seconda deliberazione a distanza di tre mesi dalla prima. Il disperato tentativo della Confcommercio di restare l’unico interlocutore degli enti locali rischia quindi di cadere nel vuoto.
A spingere Acampora ad inviare la lettera sarebbero state le defezioni che, nelle ultime settimane, hanno portato in massa i balneari a migrare dal Sib al Cna e gli ambulanti a creare una nuova associazione di categoria. A Sperlonga il sindaco facente funzioni Francesco Faiola ha infatti già incontrato, in un convegno in cui ha invitato apertamente i balneari a cambiare bandiera, il coordinatore nazionale del Cna Cristiano Tomei mentre la Naca, che sta per nascere anche a Formia e Gaeta, ha già chiesto un incontro con il sindaco di Fondi.
La Confcommercio, intanto, continua a perdere altri pezzi grossi: a seguito del licenziamento con effetto immediato di Marrigo Rosato, uno dei dirigenti storici dell’associazione, altri cinque membri del consiglio direttivo della Fiva di Latina hanno rassegnato le dimissioni. Alessio Bonomo, Wahab Asharaf Abdel, Hasan Md Abul, Lionello Antonio e Fall Fara Coumba hanno inoltre inviato una lettera ai vertici nazionali per denunciare la grave confusione organizzativa che regnerebbe nella Confcommercio Latina.
© RIPRODUZIONE RISERVATA