Latina, condannato a 4 anni e 8 mesi il maniaco della ciclabile

Latina, condannato a 4 anni e 8 mesi il maniaco della ciclabile
di Elena Ganelli
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Giovedì 3 Dicembre 2020, 10:22 - Ultimo aggiornamento: 10:44

IL PROCESSO
Quattro anni e otto mesi di carcere. Questa la condanna a carico di Massimiliano Caprabianca, il 39enne di Latina arrestato il 6 giugno 2018 dai carabinieri con l'accusa avere molestato due donne in due diversi momenti sulla pista ciclabile che corre lungo via del Lido. L'uomo, su richiesta della difesa, è stato giudicato con il rito abbreviato condizionato e ieri mattina è comparso davanti al giudice per l'udienza preliminare Giorgia Castriota per rispondere di due episodi di violenza sessuale.


Nella scorsa udienza erano state ascoltate in modalità protetta le vittime che si sono costituite parte civile con gli avvocati Alessandro Mariani e Gianni Lauretti le quali avevano ricostruito le modalità delle aggressioni avvenute il 29 aprile e il 13 maggio 2018 nella stessa zona. La prima era stata buttata a terra e palpeggiata tanto da avere riportato lesioni ad alcune vertebre mentre la seconda donna era stata sorpresa sul sentiero che dal quartiere Q4 conduce sulla pista ciclabile dopo avere forato la gomma della bicicletta: Caparabianca le si era avvicinato e si era abbassato i pantaloni masturbandosi e sporcandole una maglietta. Racconti risultati dettagliati e credibili anche alla luce dei particolari forniti. Era stato proprio grazie alla descrizione fisica della seconda vittima che la Polizia era giunta a identificarlo e a denunciarlo per violenza sessuale e lesioni poi, nei giorni successivi, i carabinieri avevano ipotizzato che potesse trattarsi della stessa persona che aveva colpito alcuni giorni prima e la conferma è arrivata quando entrambe le donne hanno effettuato il riconoscimento fotografico individuando il 39enne.

Ieri mattina invece è toccato all'imputato essere ascoltato dal giudice come richiesto per il rito abbreviato condizionato: il 39enne ha negato di avere molestato le donne fornendo una diversa versione dei fatti, raccontando che la seconda vittima gli era caduta addosso e lui l'aveva soltanto aiutata a rialzarsi e che nel primo episodio era stato sorpreso mentre faceva i suoi bisogni.


Alla fine del suo racconto il pubblico ministero Andrea D'Angeli al termine della sua requisitoria ha chiesto una condanna a cinque anni di carcere partendo da una pena di sette anni ridotta di un terzo per la scelta del rito abbreviato. Al termine della camera di consiglio il gup Castriota ha emesso una sentenza che accoglie quasi integralmente la richiesta dell'accusa condannando Caprabianca a quattro anni e otto mesi di carcere. Per lui è arrivata anche l'interdizione dai pubblici uffici per un periodo di cinque anni. Per quanto riguarda il risarcimento danni alle vittime sarà quantificato in separata sede mentre la condanna include il pagamento delle spese legali a favore delle parti civili. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.

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