Variante indiana, Asl Latina: «Cerchiamo 300 Sikh rientrati prima dello stop ai voli, urgente fare il tampone»

Variante indiana, Asl Latina: «Cerchiamo circa 300 Sikh rientrati prima dello stop ai voli, vanno tamponati»
di Laura Pesino
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Mercoledì 28 Aprile 2021, 05:03 - Ultimo aggiornamento: 20:35

Non è stata rilevata la temuta variante indiana sui primi cinque campioni dei test effettuati nella popolazione Sikh della provincia di Latina.
Il laboratorio dell'Istituto Spallanzani ha reso noto ieri l'esito delle operazioni di sequenziamento del virus: negativi alla indiana ma positivi alla variante inglese che viene considerata ormai prevalente.
Si tratta delle analisi effettuate su campioni rappresentativi dei primi cluster rilevati all'interno delle aziende agricole del territorio pontino in cui le squadre della Asl hanno effettuato screening sui lavoratori. Esami su altri campioni sono ancora in corso e i risultati arriveranno probabilmente nei prossimi giorni.

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Nuovo vertice

«Non abbiamo però atteso di conoscere gli esiti spiega il prefetto di Latina Maurizio Falco, che anche ieri ha riunito di nuovo Asl e sindaci dei comuni interessati Abbiamo immediatamente messo in campo tutte le azioni possibili di concerto con l'azienda sanitaria e stiamo tuttora valutando una serie di ipotesi di lavoro, a partire dalla presenza di mediatori linguistici e culturali in aeroporto che possano orientare i cittadini indiani sulle misure di sicurezza da adottare».
Sottolinea il rappresentante del Governo quello che è stato il metodo seguito: «Abbiamo insomma fatto il percorso a ritroso, partendo dall'origine del problema: quello degli arrivi dall'India, che sono comunque consentiti per i residenti in Italia e per quanti facciano scalo in altri aeroporti. Un capo indiano ha fatto riferimento in questi giorni a un migliaio di persone arrivate in Italia prima del blocco dei voli, alcune delle quali hanno probabilmente già raggiunto il territorio pontino per l'avvio della raccolta nelle campagne. Queste persone vanno rintracciate sul territorio e informate». A tal proposito sottolinea  Antonio Sabatucci, direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell'Asl di Latina: «Ci risulta, dopo un incontro con il capo religioso della comunità indiana, che sono circa 300 le persone arrivate dall'India prima dello stop ai voli, dobbiamo rintracciarli e tamponarli.

Ci servono i nomi e gli indirizzi. Occorre trovarli subito».

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I controlli

Per farlo si è chiesta anche la collaborazione degli stessi capi religiosi Sikh, che potrebbero anche supportare le istituzioni locali nella distribuzione di opuscoli informativi tradotti per la comunità indiana e di dispositivi di protezione individuale.
Un altro strumento che si è stabilito di adottare è quello dello screening a tappeto, che dopo le aziende agricole sarà esteso a tutti i sette comuni coinvolti dalla presenza massiccia di lavoratori di nazionalità indiana.
Si parte già in questi giorni con il comune di Sabaudia, dove il tendone per i test sarà allestito a Bella Farnia e aperto naturalmente anche a tutta la popolazione italiana residente. Poi si procederà anche con Latina, Terracina, Aprilia, Fondi, San Felice e Pontinia. Resta però il problema degli irregolari. Se in provincia ci sono circa 15mila lavoratori regolari di nazionalità indiana, se ne stimano altrettanti non regolari che potrebbero avere timori e resistenze a presentarsi spontaneamente nei centri di screening.


La mediazione culturale

«Nessuno utilizzerà questo monitoraggio sanitario per la valutazione della loro posizione in Italia spiega ancora il prefetto Dobbiamo in questo momento salvaguardare la salute ed è necessario costruire con la popolazione un clima di fiducia. Per questo, tra le ipotesi su cui stiamo lavorando, c'è quella di utilizzare organizzazioni come Emergency sia per svolgere la funzione di mediazione culturale in aeroporto sia per raggiungere queste persone nei luoghi in cui vivono».


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