Clan Di Silvio, la "guerra criminale" del 2010 entra nel processo Alba Pontina

Clan Di Silvio, la "guerra criminale" del 2010 entra nel processo Alba Pontina
di Marco Cusumano
1 Minuto di Lettura
Lunedì 20 Maggio 2019, 09:24
La guerra criminale del 2010, quando si verificarono due omicidi e un tentato omicidio nel giro di 48 ore, potrebbe avere una nuova lettura all'interno del processo Alba Pontina.

I pm Luigia Spinelli e Claudio De Lazzaro hanno chiesto l'acquisizione della sentenza Caronte agli atti del nuovo processo al clan Di Silvio che vede alcuni imputati accusati di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso. La sentenza Caronte, che riguarda anche persone non coinvolte in Alba Pontina a cominciare proprio dai Ciarelli, traccia un quadro inquietante della criminalità pontina evidenziando le alleanze e gli interessi dei gruppi attivi sul territorio.

Già prima della Cassazione, i giudici di primo grado fecero riferimento all'alleanza Di Silvio-Ciarelli per colpire il gruppo rivale dei non rom facente capo a Nardone. In questa ottica furono inquadrati i tentati omicidi di Marchetto e Fiori come risposta all'uccisione di Ferdinando Di Silvio nel 2003 e al tentato omicidio di Carmine Ciarelli nel 2010.

SERVIZIO COMPLETO SULL'EDIZIONE CARTACEA E SUL MESSAGGERO DIGITAL
© RIPRODUZIONE RISERVATA