I pm Luigia Spinelli e Claudio De Lazzaro hanno chiesto l'acquisizione della sentenza Caronte agli atti del nuovo processo al clan Di Silvio che vede alcuni imputati accusati di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso. La sentenza Caronte, che riguarda anche persone non coinvolte in Alba Pontina a cominciare proprio dai Ciarelli, traccia un quadro inquietante della criminalità pontina evidenziando le alleanze e gli interessi dei gruppi attivi sul territorio.
Già prima della Cassazione, i giudici di primo grado fecero riferimento all'alleanza Di Silvio-Ciarelli per colpire il gruppo rivale dei non rom facente capo a Nardone. In questa ottica furono inquadrati i tentati omicidi di Marchetto e Fiori come risposta all'uccisione di Ferdinando Di Silvio nel 2003 e al tentato omicidio di Carmine Ciarelli nel 2010.
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