Cimitero, tutti i nodi ancora da sciogliere sulla gestione di Ipogeo

Cimitero, tutti i nodi ancora da sciogliere sulla gestione di Ipogeo
di Andrea Apruzzese
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Venerdì 11 Dicembre 2020, 11:56

«Gravi lacune nella gestione amministrativa del cimitero e grandissimi problemi strutturali nella concessione di gestione». Così l'avvocato Massimiliano Brugnoletti, consulente legale del Responsabile unico del procedimento (Rup), la dirigente Angelica Vagnozzi del settore Lavori pubblici del Comune di Latina, ha definito la situazione dei rapporti tra amministrazione di piazza del Popolo e Ipogeo, ieri, nella commissione al ramo. Brugnoletti è intervenuto per illustrare le modifiche alla bozza di regolamento di polizia mortuaria che la giunta comunale ha approvato due mesi fa.

«La prima grave lacuna è la mancanza di un regolamento comunale, dopo la legge del 75 che aboliva le sepolture perpetue; la seconda grave lacuna è che nella concessione a Ipogeo non è chiarito il rischio di impresa che si assume il concessionario; non sono regolate le durate delle sepolture; la bozza di un regolamento di concessione non è mai stata adottata dall'amministrazione, e il concessionario si muoveva con regole non adottate; non è chiaro il fabbisogno di sepolture; manca una durata delle attuali concessioni perché non ci sono contratti». A questi vulnus il parere legale risponde in primis con la durata delle concessioni: le perpetue affidate prima del 1975 rimarranno tali fino a revoca da parte del Comune; quelle affidate dal '75 al '91 non possono avere durata superiore a 30 anni; quelle dal '91 al '93 durano 50 anni; quelle dal '93 al 2008 hanno la durata prevista dalla delibera consiliare del '93.

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È sulla durata delle concessioni tra il 1975 e il 1991 (la prima delibera di Consiglio che iniziò a regolamentare) che però le associazioni di consumatori non concordano.

Secondo i legali, in quel periodo, «le sepolture non possono aver durata superiore a 30 anni» mentre per le associazioni di consumatori dovrebbe essere 99 anni. Il vulnus generale è però una mancanza di regolamento: «Le richieste fatte dal concessionario ai cittadini non avevano alle spalle un regolamento, che non è mai stato adottato, ma erano in buona fede, in quanto il perimetro negoziale era fatto anche dalla bozza di regolamento che il Comune si era impegnato ad adottare». Per il nuovo rapporto con il concessionario, i legali suggeriscono, nell'ambito di una transazione, che «per tutelare l'interesse dei cittadini, il Comune può allungare la concessione, accollando però altri oneri al concessionario». Temi su cui la Vagnozzi ha chiarito che «al concessionario è già stato richiesto un piano rischi e una rimodulazione del Pef».

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L'assessore Emilio Ranieri ha infine parlato di «uno strumento efficace per modificare la convenzione in essere, partecipato con i cittadini e con Ipogeo stessa». Polemiche, infine, in questi giorni, per le richieste di pagamento dei canoni di mantenimento inviate dal gestore ai cittadini: normalmente erano infatti richiesti due anni insieme ogni due anni, ma tra quelle giunte ve ne sono anche che chiedono il pagamento per tre anni.

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