Cessna caduto, indagato il "vero" pilota. I tecnici analizzano il relitto dell'aereo

Il relitto dell'aereo custodito in un deposito giudiziario
di Marco Cusumano
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Venerdì 29 Settembre 2017, 09:13 - Ultimo aggiornamento: 16:32
E' indagato Giovanni Grande, uno dei tre superstiti dell'incidente aereo avvenuto il 3 settembre a Pontinia. L'uomo inizialmente era stato indicato come uno dei passeggeri del Cessna precipitato poco dopo il decollo dall'aviosuperficie Pegaso 2000. Ma successivamente, dopo la morte di Antonio Belcastro, indicato come il pilota, e del paracadutista Umberto Bersani, alcuni testimoni hanno riferito una versione completamente diversa da quella iniziale: l'aereo non era pilotato da Belcastro ma da Giovanni Grande.

Una versione confermata da più persone sulla quale stanno lavorando i carabinieri coordinati dal sostituto procuratore Simona Gentile. I militari hanno già ascoltato alcuni testimoni presenti quella domenica nell'aviosuperficie di Pontinia ma anche gli altri due superstiti dello schianto. Molti dettagli della ricostruzione sono ancora da chiarire, così come la motivazione per la quale più persone avrebbero dichiarato il falso in merito all'identità del pilota, prima ancora della morte di Belcastro.

Ieri, intanto, i consulenti tecnici nominati dalle parti hanno avviato le operazioni di analisi del relitto dell'aereo. Francesco e Davide Martone, Alfredo Caruso, Luigi Ponticelli, Claudio Scarponi, Alessandro Sestili, Giorgio Mona e Francesco Nitti si sono recati nel deposito giudiziario dove è custodito il Cessna, hanno smontato il motore del velivolo e alcune parti del relitto visionando alcuni particolari che potrebbero rivelarsi utili alla ricostruzione esatta della dinamica dello schianto.

Ora il motore è stato inviato a Brescia, presso un'officina aeronautica specializzata che ha il compito di aprirlo e analizzarlo in ogni dettaglio per verificare la presenza di eventuali anomalie o guasti che possano essere collegati all'incidente aereo.

Al momento, anche all'esito del sopralluogo di ieri, sembra sempre più probabile l'errore umano. Sia l'elica che il motore appaiono funzionanti, anche se le analisi più approfondite dovranno confermarlo.
La dinamica dello schianto appare ormai piuttosto nitida: l'aereo dopo aver superato i fili dell'alta tensione ha perso quota colpendo un albero per poi finire a terra, schiantandosi sul lato destro proprio a ridosso dell'Appia. Il fatto che l'impatto sia avvenuto sul lato destro viene confermato anche da alcuni elementi rilevati ieri. Uno di questi è il danneggiamento più evidente della ruota destra del carrello.

Proprio sul lato destro, secondo la ricostruzione, erano sedute le due vittime dello schianto, Belcastro e Bersani, entrambi gravissimi sin dal primo momento. Invece i tre seduti sul lato sinistro hanno riportato ferite lievi, uno di loro è uscito dall'aereo autonomamente prima che prendesse fuoco, pochi minuti dopo lo schianto avvenuto ad appena due metri dalla statale Appia.

Marco Cusumano
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