Carenza idrica a Ponza: isolani inferociti tra attività chiuse e file per l'acqua potabile

La fila per l'acqua potabile all'autobotte in località Le Forna
di Barbara Savodini
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Venerdì 26 Agosto 2016, 15:46 - Ultimo aggiornamento: 15:48
PONZA - Vanno avanti ormai da quasi 10 giorni le lamentele dei ponzesi per la carenza idrica che da prima di Ferragosto interessa diversi punti dell’isola. In località Le Forna i disagi maggiori: residenti e turisti, armati di secchi e botti, sono infatti costretti a fare la fila da oltre una settimana per avere un po’ di acqua potabile. Ogni mattina la società del servizio idrico sta mandando una piccola autobotte, divenuta indispensabile per le esigenze igieniche basilari come lavarsi i denti e la faccia, ma le file spesso sono estenuanti. Se i turisti, nonostante i disagi, cercano di adeguarsi, i ponzesi sono a dir poco inferociti perché non riescono a garantire i servizi che vorrebbero in una stagione da record per quanto riguarda le presenze.

“Siamo nel 2016 – si legge in un post di denuncia su Facebook – la gente va su Marte e a Ponza stiamo ancora inguaiati”. “Da quando sono nato non ricordo mai un disagio del genere  - scrive un altro residente sullo stesso social – non c’è una goccia d’acqua nemmeno per un bidet”. Lamentele subito condivise e sottoscritte da decine di like perché, a quanto pare, è un problema che sta rendendo la vita difficile a più di qualcuno.

«Ristoranti e pasticceria – ci racconta invece una testimone  – stanno avendo disagi pazzeschi. Molti, in particolare nella zona del porto, utilizzano l’acqua dei pozzi privati ma viene utilizzata da talmente tanti giorni che a breve si esaurirà. Alcuni ristoranti sono fermi e molti bar non possono fare i caffè». Secondo il racconto, i disagi stanno aumentando giorno dopo giorno: mentre fino allo scorso mercoledì il disservizio idrico riguardava soltanto la zona de Le Forna, ieri l’acqua è mancata anche al porto mettendo in allarme anche chi si era convinto si trattasse di un disagio passeggero.

L’isola è ancora piena di turisti è il timore è che si rischi il caos. «Limitiamo al minimo l’utilizzo delle risorse idriche – spiega un altro residente  – soprattutto in località Le Forna. Per scaricare il gabinetto andiamo a prendere l’acqua del mare ma la situazione sta diventando insostenibile. Nemmeno negli anni della guerra, forse, si sono registrati disagi così». Rabbia e indignazione, insomma, che crescono giorno dopo giorno man mano che i disagi peggiorano. A fare da cassa di risonanza, come sempre nell'era dei social, il web, i forum e i gruppi pubblici, in queste ore tempestati di messaggi di protesta. 

Il sindaco, Piero Vigorelli, si affida a facebook, riconosce i disagi, segnala le carenze anche sulla terraferma e in particolare alla sorgente Capodacqua di Formia, afferma: "Acqualatina ha le sue responsabilità di organizzazione e gliele abbiamo tutte rinfacciate. Non è stata all'altezza della situazione. Non ha saputo gestire bene questa emergenza. L'armatore delle cisterne deve dare spiegazioni convincenti. Il Prefetto di Latina sta svolgendo un lavoro egregio per aiutare Ponza ed è in continuo contatto con il sindaco".
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