Caos all'ufficio Tari, la rabbia dei cittadini: «Qui in fila dalle 6 di mattina»

Caos all'ufficio Tari, la rabbia dei cittadini: «Qui in fila dalle 6 di mattina»
di Monica Forlivesi
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Venerdì 26 Maggio 2023, 11:48

C'è una piccola folla davanti all'ingresso della biblioteca Manuzio, in piazza del Popolo, lì ci sono gli uffici comunali che si occupano della Tari, la tassa sui rifiuti. «Sono qui dalle sei di questa mattina - racconta un signore appoggiato al muro accanto all'ingresso - ci siamo fatti i pre-numeri, ognuno di noi ne ha preso uno in base all'orario di arrivo, quando gli addetti del Comune ci danno quelli "ufficiali" noi seguiamo questo ordine altrimenti qui c'è da litigare». Scusi cosa le è successo? «Ho disdetto l'utenza della mia vecchia casa, mi sono trasferito lo scorso anno, ma continuo a ricevere la bolletta, eppure il nuovo proprietario è subentrato, quindi lo sanno che quell'utenza è stata volturata, ma continuano a mandarmi la bollette, più di 200 euro».

Una signora sventola un piccolo faldone. «Lo vede - mostra i fogli - io ho le compostiere da due anni, dovrei avere una riduzione in bolletta, invece da due anni pago la stessa cifra, sono venuta qua a chiedere spiegazioni, altrimenti gli riporto le compostiere, che puzzano anche... e gliele lascio qui davanti». Scusi, ma ha provato a chiamare? «Se ho provato? Ho chiamato non so quante volte, risponde il disco e dice che gli operatori sono momentaneamente occupati, guardi qua quante pec ho inviato, mai una risposta, secondo me non le aprono proprio...». C'è un signore arrivato da Santa Marinella, in provincia di Roma, «cosa dovevo fare, chiamo, scrivo, ho provato a prendere un appuntamento online ma non ci sono posti disponibili, alla fine questa mattina sono partito e venuto qua. Il mio caso? Ho venduto un'abitazione lo scorso autunno, disdetto l'utenza, ma continuano ad arrivarmi le bollette».
Una mamma con una bimba di sette mesi nel passeggino è in attesa dalle 9,45, «non ho nemmeno il numeretto fatto a mano, figuriamoci se riesco ad essere ricevuta», a mezzogiorno se ne va. Sono decine e decine i casi che hanno bisogno di una risposta, un signore arrivato da Roma racconta una storia che ha dell'assurdo: «Mi sono trasferito a Parigi nel 2014, ho disdetto regolarmente l'utenza, quattro anni dopo sono iniziate ad arrivarmi delle bollette, mia moglie per evitare problemi ha preferito pagare pensando fosse un momentaneo disguido, ma sono continuate ad arrivare, oggi sono venuto fin qua per chiarire questa cosa, se non ci riesco mi affido un avvocato, tanto ho già pagato almeno duemila euro senza aver usufruito di nessun servizio, da nove anni non abitiamo più qui».

Appena gli uffici si liberano delle pratiche precedenti fanno entrare altri dieci utenti, ma la mole di lavoro è tanta ed evidentemente gli impiegati demandati al servizio troppo pochi e per troppo poco tempo: ricevono il lunedì mattina e il giovedì mattina e pomeriggio.

Ieri, prima delle 15, orario di riapertura, c'era la stessa fila della mattina, una piccola comunità a tratti rassegnata, a tratti arrabbiata ma con grande compostezza. C'è un'impiegata che corre dentro e fuori, parla con i cittadini, cerca di risolvere per quel che può i loro problemi, di non far surriscaldare gli animi, ma per vedere che le cose non funzionano, che il servizio va potenziato è sufficiente dare un'occhiata. Poco personale, poche ore di ricevimento, nessuno che risponde al telefono, sul sito il primo posto disponibile - ieri pomeriggio - era il 7 novembre.

Due giorni fa sull'argomento è intervenuta anche Daniele Fiore, consigliera comunale del Partito democratico, ora all'opposizione e fino alla scorsa estate in maggioranza con l'amministrazione Coletta.
«La nuova sindaca - esordisce - si attivi da subito per le verifiche necessarie a ripristinare un servizio adeguato. È ormai evidente che a Latina esiste un enorme problema all'ufficio Tari che crea disagi a un'ampia fascia di utenza cui stanno arrivando, proprio in questi giorni, gli avvisi di pagamento della tassa rifiuti per il 2023». In passato il problema non è stato affrontato? «Su mia proposta - risponde - come presidente della commissione Bilancio, i tempi di apertura dell'ufficio vennero estesi. Poi, con l'insediamento del commissario prefettizio, per l'esattezza dal 27 marzo di quest'anno, sono stati nuovamente ridotti. Fatto sta che ad oggi i giorni di apertura degli sportelli al pubblico sono soltanto due. Gli addetti faticano a smaltire le richieste dei cittadini e può capitare di attendere in fila per ore. Impossibile pensare di avere risposte telefoniche oppure alle pec. Molti utenti, inoltre, segnalano ritardi nella lavorazione e gestione delle pratiche».

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