Camorra, anche a Latina confiscati beni ad Antimo Morlando

Camorra, anche a Latina confiscati beni ad Antimo Morlando
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Giovedì 24 Settembre 2020, 10:25 - Ultimo aggiornamento: 10:46

I finanzieri dei Nuclei di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Bologna e Napoli hanno eseguito, nelle province di Napoli, Caserta e Latina, un provvedimento di confisca di prevenzione di un patrimonio del valore di oltre 36 milioni di euro riconducibile ad Antimo Morlando, 59 anni, imprenditore nel settore edile e considerato personaggio di spicco di organizzazioni criminali attive sul territorio.

Il  provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Napoli, sezione per l'applicazione delle misure di prevenzione, su proposta della Direzione distrettuale antimafia partenopea e ha riguardato beni mobili, immobili, società e rapporti finanziari riconducibili a Morlando, ai suoi familiari e a prestanome.

A luglio 2017 l'imprenditore era stato arrestato nell'ambito
dell'operazione «Omphalos» in quanto ritenuto responsabile dei reati di usura, esercizio abusivo di attività finanziaria, intestazione
fittizia di quote societarie, intestazione fittizia di beni e indebita
percezione di erogazioni a danno dello Stato, aggravati dal cosiddetto metodo mafioso per aver agevolato i clan camorristici Morelli e Aversano, attivi nei comuni di Grumo Nevano, Casandrino e Sant'Antimo nel Napoletano.

Morlando, già arrestato in passato per concorso esterno
in associazione a delinquere di stampo mafioso, era considerato il
fulcro della pianificazione delle attività estorsive sul territorio,
poi materialmente eseguite da altri affiliati, come emerso dalle
dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Nel tempo si era
dedicato poi ai prestiti usurai, penetrando in realtà societarie già
affermate e a prenderne il controllo in maniera occulta.

Nell'operazione Omphalos i finanzeri avevano apposto i sigilli a quattro appezzamenti di terreno che trovano in località Turrimai, lungo la strada provinciale 115 che collega il centro abitato di Spigno Saturnia a quello collinare di Spigno Vecchio. Una superficie che sfiora i 20mila metri. Si tratta di quattro terreni agricoli che Morlando acquistò nel 2005 intestandoli insieme a tre persone, due di 49 anni di Sant’Antimo, e la terza di 54 anni di Casandrino, in provincia di Napoli.

Ad eseguire le disposizioni di Morlando erano gli affiliati ai clan, come emerso dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Attraverso l'usura l'imprenditore si è impossessato di fatto di
diverse società e si è anche reso protagonista di truffe
assicurative.

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