"Spillo" Altobelli, ritorno alle origini. A Sonnino tra amici, aneddoti e la sua prima squadra

Altobelli con il sindaco, Martufello e l'associazione "Briganti"
di Sandro Paglia
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Domenica 26 Luglio 2020, 10:30

Alessandro Altobelli, Spillo per gli amici di sempre, compirà 65 anni il 28 novembre prossimo, ma già pensa come continuare la sua storia con il calcio, magari commentando per la tv araba Bein sport nella lontana Doha, nel Qatar, anche il prossimo campionato del mondo 2022 nonché come sempre e da anni il campionato italiano. L'ex bomber del Latina, Brescia, Inter, Juventus e nazionale, in questi giorni di afa sta trascorrendo con la mamma Giovannina, qualche giorno di riposo nella quiete del borgo Cimerone situato nella parte più alta di Sonnino. Nel tardo pomeriggio, invece, spesso lo si trova nella piazza centrale dove ama conversare o giocare a carte con i compaesani, dialogando nel simpatico vernacolo sonninese ma non solo. E l'altro ieri era la giornata delle visite, tra le quali quella dell'amico setino Martufello, ma anche della Associazione dei Briganti e del sindaco Luciano De Angelis.
 


Spillo ricorda che al calcio giocato è arrivato nella già lontana stagione agonistica 1970/71, proprio a Sonnino «grazie ad un gruppo di coetanei locali e al mister Gaspare Ventre che all'epoca ricorda aveva una barberia in piazza Garibaldi, luogo dove ci riunivamo per parlare di calcio. Nacque quasi subito l'intesa per formare la squadra e così partecipai al primo campionato della mia carriera. La chiamammo Spes per tutti era la Speranza, giocammo il campionato juniores che vincemmo con merito».
Da lì una strada costellata di successi. «La svolta della mia inaspettata carriera, però - spiega Altobelli - avvenne improvvisamente quando il dirigente del Latina, Nando Leonardi, cercò in tutte le maniere di convincere me e anche il mio amico Gianni Bernardini, di giocare con i nerazzurri del capoluogo dopo una serie di provini assai convincenti». Poi aggiunge un particolare di non poco conto: «Galeotte furono per questo anche le prime cinquanta mila lire di acconto, cosa che quando arrivai a casa, mio padre non volle credere di averle ricevute dai dirigenti, era scettico, e per convincerlo che la cosa era vera giurai sul mio onore, mi credette».
Altri tempi, non c'è dubbio: «Mi si spalancarono subito le porte delle giovanili (U19) dice il bomber e presto giocai anche le prime gare da titolare in serie C con un bottino all'attivo di otto gol, tra i più memorabili ricordo quello rifilato nella porta del Chieti». Dopo una serie di provini con il Cesena (serie B), Spillo in amichevole piegò anche il Bologna (che pure gli aveva puntato gli occhi addosso), ma poi il direttore sportivo nerazzurro Tommaso Cifra lo propose al Brescia da qui, dopo qualche stagione, finì all'Inter (in totale 300 e passa reti), nonostante i vani tentativi della Juventus di acquistarlo.
Cosa che però si verificò solo nella stagione 1988/89 grazie al volere di Giampiero Boniperti che stravedeva per lui e non aveva tutti i torti. In un'epica gara Roma-Juventus (1-3) Altobelli segno un gol da favola ma si infortunò seriamente. Si riprese ma tornò nella sua Brescia per terminare la carriera di calciatore.

ITALIA-GERMANIA...


Il capitolo del mondiale 1982, vinto dall'Italia dopo 44 anni di digiuno, Altobelli, ancora emozionato, lo racconta così «dopo la qualificazione sudata (tre pareggi con Perù, Camerun e Polonia, siamo incappati nel girone di ferro con Argentina e Brasile, ma battendo gli argentini 2-1 (reti di Cabrini e Tardelli) e il Brasile 3-0 (tris di gol con Rossi), e quando tutti ci davano per spacciati in semifinale battemmo la Polonia 2-0 (doppietta di Rossi) e ci ritrovammo a giocare con la Germania Ovest. «Entrai in campo spiega Spillo sostituendo al 7' Graziani che infortunatosi alla spalla dovette uscire. Giocammo alla grande, ero pronto, gasatissimo e voglioso di segnare: al 57' Rossi va in gol, al 69' ci va anche Tardelli, eppoi il mio gol all'81', un sogno, grazie ad un velocissimo contropiede di Conti, tirai in porta una palla imprendibile e fu gol e mondiale per l'Italia». L'euforia di un altro lepino doc, Nando Martellini (originario di Priverno) fu indicibile: gridò in Tv la frase Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo e l'Italia sportiva era in delirio. Era l'11 luglio dell'82.
E poi? Smesso di giocare, Altobelli se ne va a caccia in Tunisia dove incontra l'emiro del Qatar, presidente del Paris Saint Germain, che lo invita a commentare le partite del campionato italiano e quelle della coppa dei campioni a Doha, dapprima per Al Jazeera (sport) poi per Bein Sport dove ritornerà dopo le brevi ferie in Italia per continuare a commentare in tv le gare compreso il Campionato del mondo 2022. Ma prima, l'immancabile saluto agli amici di Sonnino. La città dove è nato e dove tutto è iniziato. In una barberia.
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