La radio e quel gol sbagliato, la diretta a due voci del '77 con Martufello

Fabrizio Maturani, in arte Martufello
di Davide Mancini
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Giovedì 25 Giugno 2020, 14:30

 Ci sono storie che non sono mai state raccontate, custodite da un cronista pontino che, per decenni, ha raccontato con stile e puntualità vicende di sport, locali e nazionali.
Umberto Paluzzi sfoglia l'album dei ricordi, svelando in esclusiva aneddoti e curiosità di cui mai avete sentito parlare. Cominciamo da un errore, in una gara di Coppa Italia...

LA STORIA

Siamo al tramonto dell'estate del 1977, a Latina ancora si festeggia la promozione della squadra di calcio in C2, ma prima dell'esordio in campionato, Umberto Paluzzi, appena approdato a Musica Radio, viene inviato a Ladispoli per commentare la sfida di Coppa Italia tra i padroni di casa e la Vis Sezze.

Una giornata apparentemente tranquilla, diventerà presto una vera avventura: «Ricordo che fui chiamato dalla nuova emittente per sostituire Gianfranco Pardo, passato da poco a Radio Latina, e Mario Di Lembo decise di mandarmi a Ladispoli insieme a Pier Carlo Giorgi e Fabrizio Maturani, in arte Martufello, che allora collaborava con Musica Radio. Per la prima volta - racconta Paluzzi - provammo l'esperimento della radiocronaca a due voci, che sarebbe in futuro divenuta una consuetudine. Insieme a Martufello riuscimmo a trovare una spina telefonica all'interno di una abitazione circondata da un campo di pomodori posizionata vicina all'impianto sportivo, srotolammo circa 150 metri di cavo e scegliemmo un posto a sedere. La visibilità, vista la distanza dal terreno di gioco, era ridotta e quando scesero in campo le due squadre, notammo che una aveva la maglia bianca e l'altra rossoblù, ovvero i colori della Vis Sezze». Ma... «Dopo poco ecco il gol dei rossoblù e noi, convinti che si trattasse della Vis Sezze, esultammo. Una gioia che durò pochissimo visto che Pier Carlo Giorgi ci fece capire che a segnare era stato invece il Ladispoli, ma grazie alla dialettica e all'umorismo di Fabrizio fu possibile evitare una brutta figura. Avevo paura di non poter più commentare una partita dopo quella gaffe e invece la radiocronaca fu un grande successo».

IL DERBY DEI CARCIOFI

Un episodio che lo stesso Martufello ricorda con un sorriso: «Mi piaceva vedere giocare la Vis Sezze, insieme agli amici seguivamo con passione la squadra del nostro paese. Quel giorno, insieme a Paluzzi, provammo questa radiocronaca a due voci, chiaramente con toni differenti. Lui molto professionale, io più irriverente. Ricordo che tra Ladispoli e Vis Sezze c'era una diatriba sulla paternità del carciofo, tant'è che durante la partita in più occasioni feci delle battute a riguardo. Eravamo molto seguiti, alla gente piaceva il nostro modo di raccontare le partite e, quell'errore sul gol, grazie alle nostre abilità comunicative, passò sotto traccia».
All'epoca il comico setino già sapeva quale sarebbe stata la sua strada: «Volevo lavorare nel mondo dello spettacolo, ho fatto tanti sacrifici ma alla fine sono riuscito a raggiungere i mie obiettivi. Ho sempre pensato che ognuno di noi ha delle doti, bisogna essere bravi a scoprirle ed è indispensabile avere coraggio. Cinquant'anni fa non era così facile andar via dal proprio paese a cercare fortuna, io però era molto determinato e desideroso di emergere».
E pazienza per un errore su quel gol.

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