Borgo Bainsizza senza internet: didattica a distanza e pagamenti Pos impossibili, apparecchi medici off-line. Ufficio postale chiuso, disagi continui

Una veduta di Borgo Bainsizza
di Rita Cammarone
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Martedì 24 Novembre 2020, 17:04 - Ultimo aggiornamento: 17:12

Una piccola comunità “disconnessa” ai tempi del Coronavirus: dispositivi medici off-line, didattica a distanza impossibile, ufficio postale chiuso e Pos inutilizzabile. Succede a Borgo Bainsizza, alle porte di Latina, dove 1.400 anime da oltre due settimane fanno i conti con un “guasto” alla linea telefonica fissa, di proprietà di un gestore e utilizzata da più compagnie. “Il disservizio è ricorrente al borgo, ma con la coincidenza dell’emergenza Covid il disagio si moltiplica”, denuncia pubblicamente Paola Serangeli, responsabile Borghi del Parto democratico di Latina, dopo che le segnalazioni “guasto” effettuate dagli utenti non hanno avuto alcun riscontro.

Serangeli spiega che questo “strano fenomeno” si sta abbattendo sulle categorie più fragili: “Nelle scuole del borgo ci sono bambini con problemi di salute, ad esempio di diabete che grazie ad un piccolo apparecchio possono tenere sotto controllo i livelli di glicemia se collegati alla wifi; diversamente sono costretti ogni ora a comunicare ai propri genitori i valori indicati dalla macchinetta”. “I ragazzi più grandi, costretti alla didattica a distanza a seguito dell’emergenza Covid, non riescono a collegarsi alle piattaforme – aggiunge – e questo è un problema grande, soprattutto per gli studenti con disabilità”.

L’esponente del Parto democratico vive a Borgo Bainsizza e la problematica della linea telefonica fissa “ballerina” la conosce da anni, tanto da essersi dotata di una parabola ai fini di un collegamento internet stabile.

Ma al borgo la maggior parte delle persone resta agganciata alla linea difettata.

Il disservizio si è protratto per dieci giorni consecutivi e poi, la scorsa settimana all’improvviso i telefoni erano tornati a funzionare, ma oggi il “dramma” si è palesati di nuovo a partire da via Monfalcone per poi estendersi in tutto il borgo.

Impossibile effettuare pagamenti con il Pos, oppure on-line, sempre per il problema internet. “Il titolare di un’attività di ristorazione, ora aperta per asporto, non può far pagare il conto ai propri clienti con il bancomat o carta di credito. E’ costretto a dire ‘ripassa un’altra volta’ oppure a non fornire la pietanza richiesta”, racconta Serangeli.

A tutto ciò si aggiunge il fatto che l’ufficio postale è chiuso per Covid da tempo. La sanificazione è stata effettuata tre settimane fa, ma lo sportello resta off-limits, “motivo per cui – spiega l’esponete dem – gli anziani non possono riscuotere la pensione e pagare le bollette”.

“I residenti si chiedono cosa determini il ritardo nella riattivazione del servizio postale e nel ripristino definitivo della linea telefonica e se sia giusto sentirsi così isolati da tutto”, conclude Serangeli facendosi portavoce dei disagi patiti dalla piccola comunità che saranno oggetto della prossima riunione di partito.

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