Blue Whale, sette nuove segnalazioni a Latina

Il sostituto procuratore Gregorio Capasso
di Marco Cusumano
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Martedì 30 Maggio 2017, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 17:40
Sette nuovi casi di adescamento di bambini per il gioco Blue Whale sono stati segnalati alla Procura di Latina. Si tratta soprattutto di bambine che frequentano la quinta elementare in diverse scuole del capoluogo. Bambine di appena dieci anni che sono state iscritte in gruppi dedicati al terribile gioco basato su atti di autolesionismo.

L'allarme diffuso negli ultimi giorni ha alzato il livello di attenzione da parte dei genitori, un effetto senz'altro positivo che ha consentito di far emergere alcuni contatti sospetti, avvenuti attraverso gli smartphone. I genitori, in alcuni casi, sono stati avvisati dagli stessi bambini, allarmati dopo aver ricevuto messaggi da parte di presunti tutor che dettavano le regole del gioco del suicidio. Dopo aver ricevuto la segnalazione, i genitori si sono rivolti allo sportello d'ascolto del Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza oppure agli assistenti sociali che, a loro volta, hanno girato le segnalazioni. Dopo aver raccolto i primi dati, i genitori sono stati indirizzati verso la Procura di Latina, dove il sostituto procuratore Gregorio Capasso ha già aperto un'inchiesta sui casi di Blue Whale emersi la scorsa settimana.

Ora saranno avviate le analisi tecniche, da parte della polizia postale, per arrivare ai responsabili dei gruppi dedicati al gioco. Poi bisognerà mettere in fila tutte le segnalazioni e verificare gli elementi in comune tra i casi emersi fino ad oggi. Dalle poche informazioni trapelate, ad esempio, balza agli occhi un dato inquietante: quasi tutti i casi segnalati a Latina riguardano bambine che frequentano la quinta elementare. Ovviamente non è detto che dietro ogni messaggio ci sia un reale tentativo di coinvolgimento nel gioco, ma questo non implica di sicuro un rischio minore. Al di là del fenomeno Blue Whale, infatti, si teme la presenza di pedofili e molestatori che utilizzano il nome del gioco per attirare i bambini e gli adolescenti, sfruttando l'enorme curiosità che si è creata negli ultimi giorni specialmente tra i più giovani che sono anche i più vulnerabili.

«Non si può parlare di scherzo, perché questa specie di gioco sta incrociando le fragilità di tanti, troppi teenager» commentano i responsabili della polizia postale in tutta Italia invitando alla massima attenzione. In diverse Procure sono stati aperti fascicoli, così come a Latina dove sembra esserci una particolare concentrazione di episodi sospetti.

Al momento risulta un'unica denuncia depositata dalla mamma di una bambina di dieci anni, ma nelle prossime ore, dopo che saranno ascoltati i genitori dei sette bambini, potrebbero arrivare altri esposti. Intanto si scava nei telefoni e nei computer acquisiti dalla polizia postale che ha già ascoltato alcuni dirigenti scolastici per fare una panoramica sulla situazione nelle scuole.

Una delle ultime sette segnalazioni è arrivata proprio da una insegnante che ha notato atteggiamenti sospetti in una sua alunna. Così, dopo un confronto interno alla scuola, ha deciso di segnalare il caso, informando immediatamente anche i genitori. Intanto l'appello alla sicurezza si estende, non solo a whatsapp, ma anche alle applicazioni legate in qualche modo al Blue Whale: ne girano tantissime con infinite varianti. Tutte però accomunate da folli prove legate a violenza e autolesionismo.

Marco Cusumano
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