Così il basket a Latina è diventato Benacquista

Così il basket a Latina è diventato Benacquista
di Stefano Urgera
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Mercoledì 20 Maggio 2020, 08:16

La storia della pallacanestro nella città di Latina è paragonabile a un corso d'acqua. Nato nel 1936 con un paio di squadre giovanili che giocavano all'Oratorio Salesiano e all'Itc Vittorio Veneto, il basket s'irrobustì negli anni 50 con formazioni che partecipavano a leghe amatoriali, esplodendo dal 1968 con la fondazione dell'Ab Latina. Il piccolo ruscello diventò un fiume che negli anni d'oro si diramò in varie realtà importanti: nel 1981 c'erano Ab Latina e Sicma Sud in serie B, Pallacanestro Latina in C1, Duprè e Virtus in Promozione. Gli ani 90 vissero sulla rivalità tra Virtus e Cosmos, mentre il primo decennio del 2000 fu monopolizzato dall'Ab Latina che, giunta al suo apice con la promozione in A2 nel giugno 2009, 11 mesi dopo cedette i diritti sportivi a quella che attualmente è l'unica realtà cestistica di Latina che disputa un campionato nazionale, la Latina Basket sponsorizzata Benacquista.
RETAGGIO
Dieci anni fa, il 2 maggio 2010, l'Ab Latina giocò l'ultima partita della sua storia, retrocedendo nella terza serie nazionale, allora chiamata DnA (Divisione nazionale A). I diritti sportivi furono rilevati dalla Latina Basket, il presidente e proprietario divenne Lucio Benacquista, che ancora oggi è al timone.
Il cavalier Benacquista non era alle prime armi: già nella stagione 2007-2008, fu lo sponsor principale dell'Ab Latina che arrivò alle semifinali play-off per l'A2. Il precampionato del neonato club fu ricco di colpi di mercato e di attese: arrivarono pezzi da novanta come Fabio Ruini, Christian Villani, Mattia Soloperto e Francesco Amoroso: la guida tecnica fu affidata a Luca Corpaci, allora quarantenne coach che nelle stagioni precedenti aveva guidato Agrigento alla doppia promozione, dalla C1 alla A dilettanti.
DEBUTTO DA INCUBO
Dopo un precampionato soddisfacente, il debutto ufficiale fu da incubo: sul parquet dell'Assi Ostuni, il 26 settembre 2010, la neonata Benacquista incassò un inatteso 69-38 dai pugliesi: i 38 punti a referto sono il punteggio più basso siglato dalla Latina Basket in una gara di campionato. Gli scapaccioni pugliesi sembrarono risvegliare l'orgoglio del team, che vinse 4 gare in fila rimettendosi in carreggiata, ma Latina non trovò mai continuità.
Dopo 14 match (8 vinti, 6 persi) il 28 dicembre 2010 Corpaci fu esonerato e la squadra affidata al suo vice Gigi Salzano, che nelle seguenti 14 gare ne vinse 6, perdendone 8. La formula di quella stagione era terrificante: due gironi da 16, le ultime 6 retrocedevano direttamente in B, mentre le piazzate dal settimo al decimo posto si giocavano la salvezza nei play-out. A due giornate dal termine della prima fase, con Latina a quota 28, Salzano fu a sua volta esonerato (6 aprile 2011) e la squadra affidata al romano Maurizio Polidori.
SALVEZZA ROCAMBOLESCA
L'avventura latinense del veterano Polidori (classe 1948) durò 4 partite. Le ultime due della prima fase (perse con Molfetta e Anagni) e due sfide della roulette russa del play-out secco contro la Bitumcalor Trento: chi vinceva era salvo, lo sconfitto retrocedeva.
Col fattore campo a sfavore, Latina giocò gara-1 a Trento l'8 maggio 2011, stravincendo 60-74 (27-9 per Latina dopo il primo quarto) ripetendosi in casa 4 giorni dopo vincendo gara-2 per 72-70. Eroe il capitano Fabio Ruini, che con 21 punti in gara-1 e altrettanti in gara-2 trascinò la squadra alla salvezza e chiaramente Polidori. Nessuno seppe però mai i retroscena di quella rocambolesca salvezza, perché la squadra restò sempre in silenzio stampa e sia il coach che il capitano non furono riconfermati per la stagione successiva.
Il primo anno si chiuse comunque in bellezza, nonostante una stagione non esaltante, ma l'estate del 2011 sarebbe stata foriera di una rivoluzione copernicana.
1.Continua

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