Sede ex Banca d'Italia, il senatore Calandrini: «Reperire i fondi necessari, ecco le possibilità»

Sede ex Banca d'Italia, il senatore Calandrini: «Reperire i fondi necessari, ecco le possibilità»
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Sabato 16 Maggio 2020, 09:30

«Non bisogna perdere tempo: è necessario reperire i fondi necessari per formulare l’offerta di acquisto». Lo dice il senatore pontino di Fratelli d'Italia, Nicola Calandrini, in merito alla possibile acquisizione dello stabile ex Banca d'Italia in piazza della Libertà, a Latina.

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Calandrini si riferisce alla risposta avuta dall'assessore Emilio Ranieri a una interrogazione: «Sono parzialmente soddisfatto del contenuto della risposta, secondo cui il Comune di Latina ha presentato una manifestazione di interesse e per altro risulta essere l’unico ad averlo fatto. Trovo positivo inoltre che la Banca d’Italia abbia concesso  una proroga fino al 31 luglio 2020 per presentare la proposta di acquisto irrevocabile. Concordo anche sui possibili usi che ha elencato l’assessore nella sua risposta alla mia interrogazione, ipotizzando di destinare la Banca d’Italia per fini culturali e di istruzione (universitaria, archivistica e bibliotecaria).  L’assessore mi ha rappresentato le difficoltà dell’ente nel procedere in tal senso a causa della necessità di rispettare gli equilibri di bilancio, motivo per cui il Comune sta interloquendo con altri enti pubblici. Apprezzo l’iniziativa di coinvolgere l’Archivio di Stato, ma mi permetto di suggerire all’assessore che questa non è la sola strada percorribile».

Il senatore fa riferimento al decreto fiscale di ottobre 2019 «che  ha eliminato i precedenti vincoli esistenti in caso di acquisto di un immobile da parte di un ente pubblico» e ricorda come con il decreto "Cura Italia"  «i comuni hanno maggiori spazi finanziari dovuti al differimento dei pagamenti delle quote capitale e delle quote interesse dei mutui.Adesso serve solo la determinazione nel non lasciarsi sfuggire questa opportunità, trovando la soluzione migliore. Il comune di Frosinone ad esempio è riuscito ad aggiudicarsi l’immobile che era sede della Banca d’Italia evitando il bando e concordando con Via Nazionale la formula “rent to buy” per 9 anni, cosa che ha permesso all’amministrazione locale di aggirare l’ostacolo rappresentato dall’impossibilità di effettuare mutui. Auspico che l’amministrazione di Latina non lasci scadere i termini e possa presentare una proposta che permetta al Comune di entrare in possesso di uno degli edifici storici più importanti per la città»

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