Bagno di folla a Fondi per Salvini: applausi ma anche ressa e fan fuori controllo

Matteo Salvini a Fondi con Beniamino Maschietto e l'onorevole Francesco Zicchieri
di Barbara Savodini
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Giovedì 27 Agosto 2020, 14:04 - Ultimo aggiornamento: 14:50

Folla in delirio a Fondi per Matteo Salvini, per la prima volta in città allo scopo di sostenere la candidatura di Beniamino Maschietto e l'intera coalizione.

Il leader della Lega ha raggiunto il palco attraversando centinaia di persone sulle note di “Nessun dorma” con un “vincerò” che ha riecheggiato tra vicoli e antichi palazzi facendo salire l'entusiasmo del pubblico alle stelle.

Location, quella scelta, senz'altro inadeguata per ospitare un evento che, come prevedibile, avrebbe calamitato una consistente quantità di persone.

A fare la “telecronaca” dell'ingresso, l'onorevole Francesco Zicchieri che aveva preso la parola poco prima.

Appena salito sul palco Matteo Salvini ha subito attaccato il ministro Lucia Azzolina chiedendone le dimissioni per inadeguatezza.

«Questi ritengono di poter risolvere il problema delle scuole con i banchi a rotelle – ha proseguito - e poi pensano che debbano essere mamma e papà a misurare la febbre ai bambini perché non hanno dato una lira alle scuole. Mandiamoli a casa perché questi sono un pericolo per i nostri studenti».

Il comizio è proseguito sul tema della sicurezza, degli immigrati per poi toccare la questione dell'accusa di sequestro di persona che pende sul suo capo.

«Io - ha detto spavaldo - sarò a processo tra poco più di un mese, sabato 3 ottobre, a Catania, andrò in un Tribunale e rischio fino a 15 anni di carcere. Ma vi dico questo: se un uomo non è disposto a lottare per le sue idee o non valgono niente le sue idee o non vale niente lui. Io, quindi, andrò fino in fondo».

Immancabile l'endorsement al candidato sindaco Beniamino Maschietto che subito dopo è salito sul palco assieme a lui.

Nella folla applaudente non è mancato qualche contestatore che, da lontano, ha provato a fischiare il discorso.

Alla fine dell'incontro gli ammiratori, fuori controllo, hanno costretto Salvini a rifugiarsi nella chiesa di San Pietro che faceva da sfondo al comizio, organizzato nella più piccola delle piazze della città, Piazza Duomo.

Quando la sicurezza è riuscita, grosso modo, a riportare la calma, il leader della Lega è uscito dalla struttura sacra ed è rimasto sotto il sole per scattare di selfie e firmare autografi.

Centinaia le persone, tra cui anziani, disabili e bambini, che hanno sfidato la ressa e accettato il rischio dell'assembramento pur di poter abbracciare Salvini.

Molto applaudito anche il discorso di Beniamino Maschietto.

«Do il benvenuto all'onorevole Salvini – ha detto – perché la Lega, che ci appoggia, è un valore aggiunto per la nostra coalizione. Da 26 anni questa città ha un'unica regia, un'unica guida, che è il senatore di Forza Italia Claudio Fazzone. Abbiamo lavorato giorno e notte, senza sosta, nessuno deve insegnarci nulla. I nostri competitor, piuttosto, imparino le nuove normative che nel frattempo sono cambiate. Noi non vogliamo e non dobbiamo imparare niente da nessuno».

Un chiaro riferimento agli altri candidati dato che, negli ultimi tempi, la campagna elettorale è più accesa che mai.

Il tour di Salvini è poi proseguito a Terracina.







 

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