Aspirante bidella scavalcata in graduatoria porta la scuola in Tribunale

Aspirante bidella scavalcata in graduatoria porta la scuola in Tribunale
di Rita Cammarone
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Giovedì 23 Giugno 2022, 11:31 - Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 07:41

Aspirante assistente amministrativa e collaboratrice scolastica stritolata da strani ingranaggi delle graduatorie. E, dopo un anno di esposti e denunce, si è ora rivolta al Giudice del Lavoro, assistita dall'avvocato Tiziana Agostini.

L'incredibile vicenda riguarda una 38enne, residente a Pontinia, iscritta nelle graduatorie Ata di un istituto scolastico di Sabaudia alla 795esima posizione nella lista per assistenti amministrativi e alla 1044esima posizione nella lista per collaboratori scolastici. A suo avviso qualcuno l'avrebbe scavalcata.

LA STORIA
La donna racconta che si è si è vista passare davanti, lo scorso anno scolastico, cinque persone che hanno ottenuto contratti di lavoro a tempo determinato per 18-36 ore settimanali, migliorando così anche il loro punteggio successivo.
«Tra gli assistenti amministrativi di terza fascia racconta la 38enne è stata assunta una persona al 1237esimo posto, 500 posizioni più in basso della mia. Le altre persone chiamate non erano neanche in graduatoria, ma provenienti dalle Mad (Messa a disposizione). Tutti sanno che prima di accettare queste domande è necessario esaurire le disponibilità della graduatoria».
La donna lo scorso anno non è stata certo alla finestra e, a tutela dei suoi diritti, ha presentato diverse istanze di accesso agli atti dell'istituto per capire l'iter seguito per le assunzioni.

Ma le richieste effettuate attraverso pec non hanno avuto alcun riscontro, così che ha pensato di fare le stesse richieste attraverso il protocollo dell'istituto, ottenendo il numero di protocollo soltanto dopo l'arrivo dei carabinieri, ha sottolineato la 38enne. Il dettaglio è contenuto nel ricorso al Giudice del lavoro e si riferisce all'episodio accaduto il 15 luglio 2021. Prima e dopo quel giorno, l'aspirante Ata si è rivolta più volte alla Guardia di Finanza e ha scritto alla Procura della Repubblica.

IL SOSPETTO
«Si osserva invero una preoccupante costante si legge in un passaggio del ricorso al Giudice del lavoro - i soggetti che hanno ottenuto incarichi in violazione non solo dei diritti della ricorrente ma anche di migliaia di altri candidati, sono tutti parenti di soggetti dipendenti o legati all'istituto scolastico o al potere politico locale». Alla pesante denuncia, contenuta nel ricorso, si elencano i nomi degli incaricati con accanto la dicitura figlio, o nipote, o coniuge di persone conosciute o molto conosciute.

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