Arresti Terracina, il vicesindaco: «Momento difficile, ma sono pronto a guidare la città»

Arresti Terracina, il vicesindaco: «Momento difficile, ma sono pronto a guidare la città»
di Rita Cammarone e Stefano Cortelletti
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Luglio 2022, 12:51 - Ultimo aggiornamento: 12:56

Il terremoto giudiziario che ha decapitato i vertici politici del Comune di Terracina mette ora in discussione il proseguimento dell'esperienza amministrativa. Sarà il vice sindaco Patrizio Avelli, 64 anni, a guidare la città qualora la sindaca Roberta Tintari decidesse di restare in sella, anche se ogni decisione è rimandata a quello che deciderà la prefettura di Latina, purtroppo abituata a situazioni simili.

«Aspettiamo le disposizioni del prefetto spiega Avelli, nominato vice sindaco il 27 gennaio scorso, dopo l'arresto del suo predecessore Pierpaolo Marcuzzi, ora nuovamente ai domiciliari da parte mia c'è la disponibilità a portare avanti l'azione amministrativa, ma sarà una decisione che dovremo prendere all'interno di tutta la maggioranza». Per il momento, nessun confronto. «Ci siamo incrociati con gli altri colleghi di giunta, ma non abbiamo parlato dell'accaduto», precisa il vice sindaco.

 

«SITUAZIONE IMBARAZZANTE»
Ieri Avelli, doppio diploma in ragioneria e liceo scientifico, impiegato presso un'azienda florovivaistica, è rimasto in Comune fin quando ha potuto: «La macchina amministrativa, al di là delle notizie che hanno creato un comprensibile sussulto tra i dipendenti, è andata avanti, ho trovato tutti gli impiegati al loro posto, hanno lavorato e prodotto atti e servizi per i cittadini. Chiaro che la situazione desta imbarazzo, una vicenda anomala per la città e per l'amministrazione, spero che tutte le persone coinvolte possano chiarire la posizione e mi auguro che possa arrivare loro la mia vicinanza».
Non è stata comunque una giornata facile per nessuno. Specie per chi, come lo stesso Patrizio Avelli, ha contatti quotidiani con le persone indagate, facendo parte di una squadra di governo locale.

NESSUNA NOTIZIA DEL SINDACO
«Personalmente sono molto provato ammette ancora il vice sindaco conosco personalmente tutte le persone coinvolte, ho cercato in qualche modo di fargli arrivare la mia vicinanza, è giusto che arrivi un messaggio di questo tipo. Per quanto riguarda l'inchiesta, aspettiamo le prossime ore per valutare meglio». Un pensiero naturalmente anche al sindaco Roberto Tintari che a gennaio l'aveva scelto per essere il suo vice. «Non ho avuto notizie di lei, ma posso immaginare il suo stato d'animo. Mi auguro che le persone che gli stanno accanto gli sappiano dare tutto il sostegno morale necessario». Avelli, per entrare in giunta dopo i fatti giudiziari che avevano coinvolto il suo predecessore, si era dimesso da capogruppo di Fratelli d'Italia. Nel 2020, quando Roberta Tintari vinse le elezioni, Avelli non si sarebbe mai immaginato di poter diventare sindaco facente funzioni della sua città. Lo stesso Avelli, il giorno della nomina in giunta, era stato definito dall'assessore ai lavori pubblici Luca Caringi uno dei nostri massimi dirigenti locali, garanzia di esperienza per i ruoli ricoperti in questi anni anche a livello provinciale.

IL CASO SABAUDIA
Per avere comunque contezza di cosa accadrà nei prossimi giorni, basta fare un parallelo con la vicina Sabaudia, che solo a febbraio aveva vissuto l'arresto del sindaco Giada Gervasi per una presunta corruzione sui lavori propedeutici a ospitare la coppa del mondo di canottaggio. A prendere in mano le redini del Comune era stato il vice sindaco, il pluri campione olimpico Alessio Sartori, che tuttavia era stato costretto a lasciare pochi giorni dopo, perché i consiglieri di opposizione e di parte della maggioranza avevano deciso di rassegnare le dimissioni, facendo cadere di fatto l'amministrazione e dichiarando conclusa quella pagina politica. Per sapere se accadrà la stessa cosa a terracina bisognerà aspettare.

L'ANNO DEGLI ARRESTI
Il 2022 si era aperto con l'arresto, il 14 gennaio, dell'allora vice sindaco di Terracina Pierpaolo Marcuzzi, per falso ideologico, truffa aggravata e turbativa d'asta, tornato in libertà dopo 89 giorni ai domiciliari, è stato nuovamente arrestato ieri. Esponente di Fratelli d'Italia, sospeso dal partito dopo la prima misura cautelare, era recentemente tornato al servizio della politica nello staff dell'europarlamentare pontino Nicola Procaccini, esponente di spicco del partito di Giorgia Meloni ed ex vice sindaco di Terracina, finito anche lui nel registro degli indagati nella nuova inchiesta che ha decapitato l'amministrazione comunale all'ombra del tempio di Giove Anxur, con l'arresto della prima cittadina Roberta Tintari, eletta al ballottaggio a settembre del 2020, contro Valentino Giuliani, candidato di Lega e Forza Italia. Tintari era in amministrazione comunale da quando, l'allora sindaco Procaccini, nella sua prima consiliatura 2011-2015 (finita con commissariamento), la nominò assessore ai servizi sociali. Ma nel 2016, quando Procaccini divenne nuovamente sindaco di Terracina, Tintari diventò suo vice, anche facente funzione dopo la elezione al Parlamento europeo dell'esponente di Fratelli d'Italia e prima delle elezioni del 2020.

PROCACCINI
«Non ho ancora avuto modo di verificare con attenzione cosa esattamente mi viene attribuito, vedremo le carte. La cosa ovviamente non mi lascia indifferente, ma sono sereno e la affronterò come si affrontano tutte le cose della vita». Così ieri all'Agi l'eurodeputato Procaccini, confermando di essere coinvolto nel procedimento che ha portato all'arresto di Tintari e Marcuzzi. Procaccini rientra tra gli indagati «per due episodi relativi alla precedente amministrazione, tra il 2017 e il 2018, in qualità di sindaco». Riferendosi ai fatti contestati al sindaco Tintari e all'ex vice sindaco Marcuzzi, Procaccini si è detto «convinto della loro onestà e che saranno in grado di chiarire ogni aspetto di questa vicenda». «Resta la sofferenza delle persone e delle famiglie - ha affermato ancora l'eurodeputato - ma la giustizia deve fare il suo corso».

Tra il primo arresto di Marcuzzi e lo scossone di ieri a Terracina, la provincia di Latina ha visto la fine anticipata di un'amministrazione comunale di Sabaudia a seguito dell'inchiesta Dune, portando ai domiciliari l'allora prima cittadina Giada Gervasi, un ex assessore e un consigliere ancora in carica con pesantissime accuse legate, secondo l'inchiesta, ad un sistema corruttivo. Nel marzo 2021 cadde anche l'amministrazione comunale di Sezze, a guida Pd, a seguito di un'inchiesta sul cimitero comunale. Negli ultimi anni anche a Cisterna di Latina arrivò in Comune il commissario prefettizio dopo una serie di arresti.