Le motivazioni del Riesame sono concentrate soprattutto sul reato di riciclaggio. I giudici bocciano la tesi dalla difesa, secondo la quale i soldi nelle casse del Latina Calcio sarebbero stati il frutto di onorari non fatturati. Erano invece soldi collegati al «sistema illecito già in essere sin dal 2006».
Bocciate le contestazioni sulla legittimità delle rogatorie svizzere e sull'utilizzabilità delle intercettazioni . I magistrati sottolineano la presenza dei gravi indizi di colpevolezza relativi al «complesso sistema illecito, ideato e messo in atto principalmente da Maietta, Cavicchi e Colletti i quali si sono avvalsi della collaborazione degli altri sodali».
C'è poi una lunga analisi del sistema delle cooperative fittizie create con l'uso dei prestanome, del ruolo di Noce e Fanciulli a capo delle società cartiere come persone di fiducia di Maietta.
Sull'associazione per delinquere, il tribunale non ha dubbi: «Appare evidente che dietro tutte le operazioni illecite contestate vi siano un'unica regia e un unico centro di interessi. E' certo che è stato realizzato un vero e proprio sodalizio finalizzato a ripulire attraverso attività lecite (le società italiane controllate dalle anonime svizzere o il Latina Calcio) i proventi di reati tributari commessi attraverso le società operanti nel settore dell'autotrasporto. La pericolosità dell'associazione è costituita proprio dalla pervasività dell'azione criminosa messa in atto nel corso di molti anni».
Marco Cusumano
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