C’è una nuova esigenza, oggi, ed è quella di ripensare le distanze tra le persone: “Se il distanziamento richiede di aumentare lo spazio intorno a noi, - commentano i progettisti - dovremo espandere i confini degli ambiti collettivi, per costruire una città che possa accogliere tutti, in sicurezza e senza discriminazioni.” E così si torna al lavoro con più entusiasmo e con più voglia di tirare fuori nuovi spunti, con l’intenzione di rendere il quartiere Toscanini vivibile in ogni suo angolo, con maggiore attenzione alle zone attorno a via Parigi e via Francia dove nel mese di ottobre scorso si verificarono gravi fatti di cronaca, tra cui le minacce di morte ai carabinieri da parte di due uomini poi arrestati. “Prossima Apertura”, lo ricordiamo è il progetto, vincitore del Concorso di idee per la riqualificazione delle aree urbane periferiche promosso dal MiBACT e dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. In questa iniziativa collabora un gruppo di lavoro trasversale, composto da architetti, urbanisti, psicologi sociali, fotografi, videomaker, artisti e comunicatori.
Dunque riqualificazione sì, ma confronto e ricerca psicosociale prima di tutto. In questo ambito si inseriscono quindi i continui colloqui con i residenti del quartiere. “Sono loro prima di tutto – spiegano i progettisti – a sapere come è meglio vivere questa zona, cosa manca e cosa sperano di avere per una condivisione degli spazi migliore”. Metà della Piazza della Comunità Europea (un’area di 8.600 mq mai realizzata) ha già preso forma. Si svilupperà su 3 diversi livelli e comprenderà giardini, spazio fitness, area per la relazione e anche ciclabili e spazi di sosta. Ci sarà anche una zona dedicata agli eventi tra cui le attività integrate del progetto, grazie anche agli arredi temporanei che il programma di workshop mette in atto durante il periodo di cantiere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA