«Casa della salute di Aprilia, terza ala dimenticata»

«Casa della salute di Aprilia, terza ala dimenticata»
di Raffaella Patricelli
2 Minuti di Lettura
Giovedì 4 Giugno 2020, 08:53
Non c'erano stati solo proclami, c'era stata anche la stesura di un progetto e l'individuazione dei fondi necessari per la realizzazione. Eppure della terza ala della Casa della Salute di Aprilia non vi è più traccia. La denuncia arriva dal Tribunale per i Diritti del Malto, tramite il coordinatore Claudio Frollano. «Abbiamo chiesto spiegazioni alla Regione Lazio spiega Frollano - senza però avere avuto nessuna risposta. Eppure  - dice - lo scorso dicembre, in occasione dell'inaugurazione della Casa della Salute, l'Assessore alla Sanità D'Amato ha confermato pubblicamente che l'iter di approvazione era giunto al termine del suo viaggio burocratico con esito positivo». Dunque l'ampliamento alle spalle dell'edificio di via Giustiniano era possibile, un fatto concreto. «E' chiaro e giustificato aggiunge Frollano - che con la pandemia  causata dal covid-19 ci si è concentrati  sulla gestione della stessa. Tante sono le azioni che sono state messe in campo, e sono risultate determinanti proprio perché si è potuto contare su di una Sanità territoriale ancora abbastanza presente, nonostante i tagli subiti dal famoso piano di rientro dovuto al lungo periodo di commissariamento della nostra sanità pubblica. L'esperienza del coronavirus ha evidenziato, se ancora ce ne fosse bisogno, l'importanza dell'organizzazione e della funzionalità dell'offerta sanitaria territoriale. Proprio per questo ora insiste Frollano - si deve ripartire speditamente, investendo sul territorio ed utilizzando in modo mirato sia le risorse che si erano liberate con l'uscita dal commissariamento sia quelle ingenti che dovrebbero arrivare alla Sanità e conseguenti alla pandemia. Sarà determinante per il nostro futuro quanto sapremo fare tesoro di questa bruttissima e dolorosa esperienza alla quale tutti siamo stati esposti. Il tempo per capire e riflettere sia sugli errori che sulle cose fatte bene per  migliorare la nostra Sanità pubblica c'è stato».
Il Tribunale per i Diritti del Malato si aspetta ora un'accelerazione e soprattutto un coinvolgimento più attento a quelle che sono le proposte, non solo dei cittadini, ma anche e soprattutto del personale che ha lavorato duramente. «Suggeriamo inoltre conclude Frollano - una attenta e critica ricognizione presso le strutture territoriali per prendere coscienza delle loro enormi potenzialità. Solo da esempio, la nostra Casa della Salute è dotata di un piano seminterrato che fu  progettato oramai quindici anni fa per accogliere un reparto di alta diagnostica ma che non è mai stato realizzato, nonostante l'assenza di tale indispensabile servizio nel nostro territorio, dove c'è solo quella privata. Basterebbe poco, i locali ci sono e sono anche stati oggetto di messa a norma con i recenti lavori di adeguamento previsti dalla Casa della Salute».
Raffaella Patricelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA