Arrestato per sette rapine, ammette tutto davanti al giudice: «Avevo perso il lavoro per il Covid»

Arrestato per sette rapine, ammette tutto davanti al giudice: «Avevo perso il lavoro per il Covid»
di Elena Ganelli
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Lunedì 28 Dicembre 2020, 21:04

«Ho perso il lavoro a causa del Coronavirus e non sapevo come vivere». Si è giustificato così un 51enne di Aprilia chiamato a rispondere di ben sette rapine compiute in un mese, durante il lockdown della scorsa primavera con la quasi totale chiusura delle attività commerciali tranne quelle essenziali che si è protratto dal 9 marzo al 18 maggio. Corrado Giudice ha colpito una serie di attività commerciali di Aprilia, la città dove vive, alcune anche più di una volta e per sette volte prima di essere individuato come l’autore grazie all'indagine dei carabinieri del reparto territoriale di Aprilia.

Il tutto per prendere complessivamente meno di 2mila euro. Ieri mattina l’uomo, assistito dall’avvocato Maria Teresa Fiore, è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Giorgia Castriota per l’interrogatorio di garanzia e ha ammesso da subito le sue responsabilità spiegando di avere compiuto quei colpi per necessità essendo rimasto disoccupato.

A lui vengono contestate le rapine aggravate dal fatto di averle compiute utilizzando una pistola – seppure fosse soltanto una riproduzione e non un’arma vera – per minacciare le sue vittime e con il volto coperto. Il primo colpo risale al 13 marzo scorso quando Giudice è entrato nell’ufficio postale di largo Marconi ad Aprilia e si è fatto consegnare da un impiegato i 920 euro disponibili in cassa per poi scappare facendo perdere le proprie tracce. Il 20 si è invece presentato, sempre armato di pistola e con il volto coperto, nella farmacia San Michele situata all’angolo tra via Carroceto e via Verdi: entrato nei locali ha ordinato ai farmacisti di consegnare tutto l’incasso ma uno di loro deve avere capito che l’arma era finta così non ha obbedito alla richiesta e lo ha costretto a fuggire a mani vuote. I successivi tre colpi sono stati messi a segno ai danni del supermercato In’s di via Aldo Moro in rapida successione rispettivamente il 24 marzo, il 7 e l’8 aprile: analoga tecnica con volto coperto e minaccia alla cassiera per farsi consegnare il denaro. Il primo colpo ha fruttato 350 euro, il secondo altri 350, il terzo 135 euro. Dopo pochi giorni, l’11 aprile, Giudice è tornato in azione al Penny Market rapinando altri 204 euro mentre l’ultima rapina che gli viene attribuita risale al 28 aprile ancora una volta ai danni dell’In’s di via Moro: in questo caso però non è andata a finire bene per il rapinatore perché i dipendenti si sono rifiutati di consegnare il denaro e lui non ha potuto fare altro che fuggire a mani vuote. Ma le successive indagini sono riuscite a identificarlo come l’autore dei colpi in serie. Ieri mattina l’interrogatorio di garanzia per lui che si trova in regime di obblighi di polizia giudiziaria.

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