Appello di Coletta: «Stabiliamo un periodo di sei mesi e governiamo». Centrodestra verso la sfiducia

Appello di Coletta: «Stabiliamo un periodo di sei mesi e governiamo». Centrodestra verso la sfiducia
di Andrea Apruzzese
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Mercoledì 28 Settembre 2022, 11:37 - Ultimo aggiornamento: 12:34

È il giorno del giudizio per l'amministrazione comunale di Latina: da un lato i consiglieri comunali di centrodestra, pronti a dimettersi per mandare a casa il sindaco Damiano Coletta; dall'altro lui, che in diretta su Fb, rivolto a tutta la cittadinanza, si appella a quelle stesse forze: «Stabiliamo un periodo, magari di sei mesi, delle priorità, e governiamo». E oggi alle 18, in occasione della prima seduta del nuovo Consiglio comunale, quella di insediamento, si scontreranno le due diverse posizioni.

La seduta prevede diversi punti: convalida degli eletti e giuramento del sindaco come primi. Sono i punti essenziali, per far entrare in carica consiglieri e primo cittadino. Altrimenti, nessuna procedura può essere avviata, neanche una sfiducia. Poi, l'elezione del presidente del Consiglio comunale, la formalizzazione dei gruppi consiliari e capigruppo, l'elezione della commissione elettorale. Ma si faranno solo i primi due. Dopodiché, il centrodestra si alzerà e abbandonerà l'aula. Per andare subito a dimettersi dal notaio? Forse.

INCONTRI
Il centrodestra deciderà stamattina le sue modalità: la riunione è fissata alle 11 nella sede di Fratelli d'Italia in viale Don Morosini. A partecipare saranno consiglieri comunali, segretari provinciali e regionali. E dovrebbero partecipare tutti: FdI, Lega, Lnc, Udc e anche FI. Sul piatto, la decisione: dimettersi tutti. Ma come? Andare dal notaio, con effetto immediato, o dal segretario generale, ma secondo le sentenze del Consiglio di Stato sarebbero dimissioni revocabili nel tempo massimo di 30 giorni? E in mezzo c'è Vincenzo Zaccheo, che invece vorrebbe discutere in aula una mozione di sfiducia; è lui, a quanto si apprende, a voler tenere il dibattito in assise e che, forse, vuole la sua ribalta e la sua rivalsa. Ma una mozione di sfiducia prende tempo: dieci giorni massimo per la convocazione di un Consiglio comunale, e poi altri giorni per svolgerlo. Se ne parla per metà ottobre. E, soprattutto, per una mozione di sfiducia da discutere in aula serve un Consiglio comunale, serve un presidente del Consiglio, servono tempi e procedure. Cosa che gli altri non vorrebbero. Meglio cadere subito, dal notaio, anche stasera stessa, ora che, grazie al grande successo ottenuto alle elezioni politiche, il centrodestra si è ricompattato.
Non solo: dietro l'angolo ci sono le elezioni regionali, ci sono altri patti da stringere.

Uno riguarderebbe Enrico Tiero, vice coordinatore regionale di FdI, che le voci di corridoio vorrebbero lanciato verso un assessorato regionale in caso di vittoria; una circostanza che avrebbe stoppato sul nascere tentativi di mediazione portati avanti dal fratello Raimondo, ex presidente del Consiglio comunale. Dimettersi subito, allora, anche per evitare una possibile strategia del sindaco: le dimissioni. Un sindaco che si dimette ha infatti 20 giorni di tempo per confermare. Ma non sembra questa la strategia di Coletta.

L'APPELLO
E Coletta risponde in serata. Sceglie di farlo pubblicamente, in diretta Facebook, rivolto a tutta la cittadinanza. È accorato e deciso il suo discorso, ricostruisce ancora una volta quanto accaduto tra 2021 e 2022, il primo turno, il ballottaggio e il primo turno ripetuto il 4 settembre, e ribadisce temi più e più volte argomentati: «Il risultato elettorale va rispettato, rappresentiamo entrambi due fette importanti della città, il sindaco è di tutti, come i consiglieri. E non possiamo permetterci una fase di stallo, perché il commissario svolge l'ordinario, ma per tante cose serve la scelta politica».
E li elenca, i temi: «Le risorse del Pnrr da salvaguardare: abbiamo ottenuto progettazioni e fondi per 70 milioni di euro, ma i tempi vanno rispettati e Ue non consente proroghe»; e poi «il futuro dell'ex Banca d'Italia, deve essere una decisione condivisa con tutti. Il piano per l'utilizzo degli arenili deve essere portato in Consiglio. I Piani particolareggiati annullati e da rivedere devono essere portati in Consiglio, ci sono realtà di imprese che aspettano risposte. Allora, gestiamo una fase di transizione, diamoci anche un tempo, magari sei mesi, individuando priorità che devono arrivare anche dall'opposizione. Io sono a disposizione per gestire insieme, nel rispetto che si deve alla comunità». E chiarisce: «L'idea di dimettermi l'ho anche valutata: se non ci sono le condizioni, puoi anche dimetterti. Ma non l'ho voluta prendere in considerazione, non si abbandona la nave nei momenti di difficoltà, non si lascia il lavoro a metà. Se dalla prossima settimana dovesse esserci un commissario, non sarebbe la stessa cosa».

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