Alunni picchiati all'asilo, mamma in lacrime durante il processo

Alunni picchiati all'asilo, mamma in lacrime durante il processo
di Marco Cusumano
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Giovedì 12 Gennaio 2023, 12:14 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 19:50

Insulti, minacce ma anche schiaffi, pizzichi, strattonamenti e capelli tirati. E' un quadro inquietante quello che sta emergendo nel processo per i maltrattamenti ai piccoli alunni della scuola dell'Infanzia Donna Caetani di Pontenuovo, a Sermoneta.

Sul banco degli imputati le maestre Alberta Tullio, 68 anni, accusata di maltrattamenti, e Fortunata D'Anna di 45 che risponde di abuso dei mezzi di correzione. Ieri, al tribunale di Latina, una nuova udienza durante la quale sono stati ascoltati due consulenti di parte e alcuni genitori dei bambini che frequentavano la classe prima B nel 2017. Una mamma è scoppiata in lacrime mentre raccontava del comportamento anomalo del figlio che durante la notte si svegliava e spesso faceva la pipì a letto. La mattina il bambino si mostrava impaurito all'idea di dover andare a scuola, segno che qualcosa di estremamente grave accadeva all'interno della classe. Le psicoterapeute ascoltate davanti al giudice hanno confermato il disagio dei bambini, rilevando l'origine del malessere nell'ambito scolastico. Le consulenti hanno spiegato che alcuni disegni dei piccoli alunni potevano essere interpretati come una rappresentazione di questo disagio legato all'ambiente scolastico, anche se non hanno messo tutto ciò in correlazione diretta le presunte violenze.

L'inchiesta fu aperta nel 2017 dopo la denuncia presentata di alcuni genitori che avevano notato comportamenti inusuali da parte dei figli.

I carabinieri del Nas installarono delle telecamere nascoste all'interno dell'aula e per un mese e mezzo le insegnanti furono riprese durante le lezioni. Le immagini furono sconvolgenti: schiaffi e sculacciate, tirate di capelli, frasi offensive e umilianti rivolte ai piccoli alunni. «Ti prendo per i capelli, adesso basta con questa risatina da imbecille», «ti spacco la capoccia», «ti do un cazzotto che ti stendo», «fate schifo», «brutto peloso puzzolente, puzzi pure», «sei stupido». Il capo d'imputazione parla di «umiliazioni e sofferenze morali e materiali», comportamenti che avevano instaurato nella classe «un clima di terrore dal quale derivava un totale stato di soggezione psicologica».

Sono 25 genitori che si sono costituiti come parti civili nel processo, assistiti dagli avvocati Valentina Macor, Fabrizio Cappio, Maria Belli, Carmela Massaro e Paolo Pasquali. Si torna in aula il 28 giugno per ascoltare altri testimoni, mentre il 4 ottobre toccherà alle due maestre sotto accusa.

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