Alta diagnostica, cambiano i macchinari e vanno al "Goretti". Coletta: «Non è un piano al ribasso»

La conferenza stampa in ospedale
di Giovanni Del Giaccio
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Sabato 5 Maggio 2018, 07:00
Guai a parlare di proposta al ribasso: «Non lo è affatto», dice il sindaco Damiano Coletta, presentando in ospedale l’intesa con la Asl, l’Università e la fondazione Scienza e ricerca dopo che è naufragato il progetto del centro di alta diagnostica.

Una rimodulazione del progetto originario, essendo cambiate negli anni parecchie condizioni. Tra le prime l’impegno della Fondazione che  avrebbe dovuto gestire il Centro per trent’anni senza un piano economico e con un progetto definito, oggi «insostenibile» dalla Fondazione stessa.
  
«Sarà un ospedale ad alta diagnostica» - ha detto il direttore generale della Asl, Giorgio Casati. L’azienda si ritroverà a stretto giro una moderna Tac “Force”, a seguire la Rm tre Tesla e una sala operatoria “ibdrida” che nel Lazio si trova solo al “Gemelli”.        «Il progetto finale che ne è venuto fuori ha più valore del precedente» - dice Coletta. La Fondazione  manterrà la promessa e investirà i 13 milioni di euro per acquistare i macchinari e allestire la sala, l’università avra i locali di viale XVIII dicembre per spazi didattici e di ricerca collegati con l’ospedale. Mancano solo le firme.
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