Nel frattempo, è stata anche inoltrata una lunga e dettagliata lettera ai ministri dell'ambiente e della salute, all'Istituto superiore di sanità, al presidente della Regione Lazio, all'Arera, all'Anac, al Garante regionale del servizio idrico integrato, nella quale si elencano le diverse criticità affrontate, con quasi due mesi di acqua non potabile, e la richiesta di un risarcimento per l'utenza da parte di Acqualatina.
Nella missiva, inoltre, si sottolinea «l'assenza totale di comunicazioni ufficiali da parte della Asl che non fornisce alcun riscontro con analisi chimico-batteriologiche a quanto comunicato dal gestore idrico, pur essendo stato più volte richiamato il suo intervento dai sindaci del sud pontino, lasciando la cittadinanza e i sindaci stessi nell'incertezza sull'utilizzabilità dell'acqua per scopi igienico sanitari».
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