Zona gialla in Friuli Venezia Giulia, il rapporto che allarma: «In 10 giorni nuove restrizioni». Ecco cosa può succedere

Un reparto di Rianimazione Covid
di Marco Agrusti
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Sabato 6 Novembre 2021, 08:19 - Ultimo aggiornamento: 14:17

Il Friuli Venezia Giulia rimane ancora in zona bianca. E si sapeva, perché sono i numeri a dirlo. Per ora. Ma c’è un rapporto, firmato dall’Agenas e dall’Università di Padova, che spaventa la regione. E la spaventa a breve termine, senza la necessità di attendere troppo tempo prima di veder peggiorare la situazione. Secondo il lavoro compiuto dagli esperti, infatti, la zona gialla non sarebbe così lontana. Ovviamente a patto che la situazione epidemiologica resti questa, con il livello di contagio attuale che è sufficientemente alto per consentire di alzare il livello d’allerta. 

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LA PREVISIONE

Con questa tendenza, i ricoveri in Area medica (cioè nei reparti non intensivi) rischiano di raddoppiare in undici giorni. I tempi di raddoppio a livello nazionale invece sono estremamente più dilatati e parlano addirittura di 32 giorni. Il triplo rispetto alla crescita del Friuli Venezia Giulia. Ecco come leggere la situazione della nostra regione, dove i vaccinati sono di meno e dove si torna di nuovo a parlare di colori. 
Va ricordato un concetto: per passare in giallo devono essere superate tre soglie contemporaneamente: l’incidenza dei casi sopra i 50 ogni 100mila abitanti, il 10% di occupazione delle Intensive e il 15% delle Medicine.

A ieri le Rianimazioni erano occupate al 9,1% ma bastano pochi pazienti per sforare. Le Medicine, invece, erano occupate all’8,5 per cento con 108 pazienti. Negli ultimi giorni, però, si è assistito a una crescita di circa 10 malati non gravi al giorno e il limite da non superare è quello di 191 malati non gravi negli ospedali. Facendo una media, si capisce dove porti la previsione di Agenas: in una decina di giorni si potrebbe passare in giallo. 


LE REGOLE

Cosa si potrebbe fare in zona gialla? Niente panico, si potrebbe fare praticamente tutto. Innanzitutto non esisterebbe comunque il coprifuoco, abolito a livello nazionale. Gli spostamenti sarebbero assolutamente liberi, ma bisognerebbe di nuovo tornare a indossare sempre la mascherina, anche all’aperto. Nei bar e nei ristoranti, inoltre, sarebbe necessario sedersi al massimo in quattro. Addio alle tavolate, a meno che non si tratti di conviventi. Richiuderebbero le discoteche. Cambierebbe qualcosa anche allo stadio, con la capienza che non potrebbe superare le 2.500 persone all’aperto o il 25 per cento della capienza nel caso di impianti più piccoli. 


VACCINI

Dalla prossima settimana si amplia la disponibilità di vaccini per la terza dose. Oltre al vaccino Pfizer potrà essere usato per la dose booster anche il vaccino Moderna. Inoltre entro la prossima settimana la dose booster sarà disponibile anche per i cittadini dai 18 ai 59 anni che hanno ricevuto il vaccino Johnson & Johnson. Dalle 9 di lunedì sarà possibile prenotare il booster anche con il vaccino Moderna (Spikevax).. Spiegando che la dose booster del vaccino Moderna è la metà di quella somministrata nelle prime due vaccinazioni l’assessore Riccardi ha sottolineato che «l’introduzione dell’uso di Moderna rappresenta una semplificazione per il Servizio sanitario soprattutto in alcuni contesti, come le residenze per anziani, poiché il vaccino Moderna non deve essere diluito ed è più maneggevole». Il vicegovernatore ha infine ribadito che «per quanto riguarda i cittadini interessati dalla possibilità del richiamo booster questo cambiamento rappresenta solo un’opzione in più perché finora chi desiderava la terza dose poteva già prenotare il booster con Pfizer anche se aveva effettuato il ciclo vaccinale con Moderna».

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