Zona bianca, cosa cambia: mascherine, ristoranti e bar al chiuso e coprifuoco. Tutte le regole

Zona bianca, mascherine, ristoranti e bar al chiuso e coprifuoco: cosa cambia, tutte le regole
di Simone Pierini
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Venerdì 28 Maggio 2021, 10:58 - Ultimo aggiornamento: 18:22

Dalle mascherine al coprifuoco, dai ristoranti alle discoteche: l'Italia si avvia verso nuove regole, più morbide. Una parte del Paese intravede infatti il bianco già da lunedì. I primi cittadini saranno gli oltre 3 milioni di abitanti di Friuli Venezia GiuliaMolise e Sardegna dove cadranno tutte le restrizioni ad eccezione del distanziamento e dell'utilizzo della mascherina e fermo restando l'adozione dei protocolli di sicurezza previsti per i differenti settori. 

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Zona bianca, le regole

In zona bianca niente coprifuoco ma restano l'obbligo di mascherina e distanziamento.

Si anticipano le riaperture. È quanto previsto nell'accordo tra ministero della Salute e Regioni sulle regole da applicare nella fascia con il livello più basso di rischio Covid. Le misure emergono dall'incontro di mercoledì tra il ministro della Salute Roberto Speranza che si è detto "soddisfatto" dell'intesa e il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, a cui hanno partecipato anche Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, e Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità. Queste linee guida saranno recepite in una prossima ordinanza del ministro, riferisce il ministero della Salute in una nota. «Rimane l'obbligo di mascherina - ha aggiunto - ma è un progressivo ritorno verso la normalità. Non è un liberi tutti, restano le precauzioni, ma grazie alla riduzione dei contagi e del numero delle vittime e alla buona riuscita della campagna vaccinale, stiamo andando in una buona direzione».

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La proposta condivisa prevede che - fermi restando i criteri base della prevenzione, mascherine, distanziamento, areazione e sanificazione luoghi chiusi -, una volta che una Regione entri nella zona bianca, sia superato il cosiddetto ‘coprifuoco’ e si possano anticipare al momento del passaggio le riaperture delle attività economiche e sociali per le quali la normativa vigente dispone già la ripresa delle attività in un momento successivo. Il riferimento per lo svolgimento delle attività - dettaglia la nota - è quello delle 'Linee guida per la riapertura delle attività economiche e sociali', adottate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e degli altri protocolli.

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Discoteche aperte, ma non si può ballare

La questione sarà dibattuta al Ministero della Salute, anche perché, dalla struttura commissariale, fanno sapere che loro non hanno alcuna competenza a riguardo. Di fatto per le discoteche, ad oggi, non è stata fissata una data per riaprire, nemmeno in fascia bianca. Tuttavia le tre regioni, che lunedì dovrebbero diventare bianche, hanno già annunciato di voler far alzare la saracinesca ai locali da ballo. I governatori di Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna stanno lavorando a un provvedimento che permetterebbe, ai gestori delle discoteche, di aprire ma solo per i servizi di bar e ristorante, quindi non sarà possibile ballare in pista.  Chi invece spinge per un avvio dell’attività in modo completo è il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. Il primo cittadino ha fatto sapere che il Comune sta attendendo una risposta dal Comitato tecnico scientifico per un esperimento al «Fabrique». «Abbiamo proposto e stiamo aspettando ancora una comunicazione dal Cts. Siamo l’unica città che ha fatto questa richiesta». Intanto, il gestore del locale, ha già indicato nel 12 giugno, il giorno in cui fare il test al «Fabrique» di Milano. L’amministratore del locale Pierpaolo Paradiso ha sottolineando che «ora attende l’ok della regione Lombardia» per organizzare la serata. 

Matrimoni, fiere, piscine, centri termali

Come previsto dal decreto, riprenderanno tutte le attività, non ci sarà più il coprifuoco e anticiperanno le riaperture tutti quei settori la cui ripartenza era prevista tra il 15 giugno e il 1 luglio: matrimoni, fiere, parchi tematici, convegni e congressi, piscine al chiuso, centri termali, sale giochi, bingo e casino, centri ricreativi e sociali, corsi di formazione pubblici e privati, competizioni sportive al chiuso.

Linee guida Cts per ristoranti, spiagge e cerimonie

Il Comitato tecnico scientifico (Cts) neu giorni scorsi ha corretto le linee guida delle Regioni per la ripresa delle attività economiche e sociali, con una serie di raccomandazioni: si va dalle docce nelle palestre, vietate, ai matrimoni e ai ristoranti. I tecnici che da oltre anno decodificano le norme anti-Covid che guidano la nostra vita in epoca pandemica, puntualizzano alcuni punti chiave per i settori che stanno ripartendo. «Per tutte le attività, soprattutto laddove si punta progressivamente alla saturazione dei posti disponibili, e per tutti i lavoratori che non possono mantenere il distanziamento interpersonale previsto, bisogna considerare il possesso di uno dei requisiti per il green certificate», si raccomanda. Per tutte le attività, inoltre, «resta inteso che devono essere usati, da parte dei lavoratori, i dispositivi di protezione individuale previsti in base ai rischi specifici della mansione, nonché conformi alle prescrizioni del medico competente». Per la ristorazione e le cerimonie, il Cts sottolinea che nello svolgimento del servizio sia a pranzo che a cena occorre «definire il numero massimo di presenze contemporanee (all'aperto e soprattutto al chiuso) in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d'aria ed alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza e uscita». Non si indica un numero massimo di persone per tavolo, al momento non più di 4. Si raccomanda di «rendere disponibili e obbligatori prodotti per l'igienizzazione delle mani per i clienti e per il personale anche in più punti del locale». 

 

Il Cts raccomanda anche l'accesso tramite prenotazione e di mantenere l'elenco dei clienti per 14 giorni. I clienti «dovranno indossare la mascherina a protezione delle vie respiratorie tranne nei momenti del bere e del mangiare». Per le cerimonie è «consentita la partecipazione solo a coloro che sono in possesso di uno dei requisiti per la green card» e serve «definire il numero massimo di presenze contemporanee in relazione ai volumi di spazio». Per le spiagge e gli stabilimenti balneari serve «definire il numero massimo di presenze contemporanee (all'aperto e soprattutto al chiuso) in relazione ai volumi di spazio e ai ricambi d'aria ed alla possibilità di creare aggregazioni in tutto il percorso di entrata, presenza e uscita». Negli spogliatoi di palestre, piscine termali e centri benessere, «deve essere preclusa la fruizione delle docce. Inoltre, negli spogliatoi deve essere vietato il consumo di cibi», raccomanda il Cts

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