Premio Messaggero per i giovani Marco Zitelli alias Wrongonyou: «Scrivete testi (e canzoni). Aiuta a sfogare la rabbia»

Premio Messaggero per i giovani Marco Zitelli alias Wrongonyou: «Scrivete testi (e canzoni). Aiuta a sfogare la rabbia»
di Mattia Marzi
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Lunedì 14 Dicembre 2020, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 15 Dicembre, 08:31

«È un'iniziativa bellissima, che spinge i ragazzi ad esplorare il loro lato artistico. È normale essere arrabbiati, frustrati e spaventati, a quell'età: adolescenti lo siamo stati tutti e sappiamo cosa vuol dire. Ma è importante incanalare quei sentimenti in qualcosa di positivo»: anche Wrongonyou plaude Che cosa è importante per me, il premio indetto dal Messaggero per i giovani, destinato agli studenti delle superiori e ai loro coetanei (tutti invitati a inviare elaborati in cui raccontano i loro valori) e dedicato alla memoria di Emanuele Morganti e Willy Monteiro Duarte.

Vero nome Marco Zitelli, il 30enne cantautore laziale (è nato e cresciuto a Grottaferrata) nei boschi dei Castelli ha sviluppato la sua passione per la musica folk, riproposta nelle sue canzoni in chiave contemporanea e in italiano.

Il suo nome d'arte è un tributo all'americano Bon Iver, star del genere. Ora Wrongonyou è in corsa per un posto tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2021 con la sua Lezioni di volo dopo due album, colonne sonore (nel 2018 è stato pure nominato ai Nastri d'Argento per quella de Il premio di Alessandro Gassmann), concerti con Mika e esibizioni sui palchi di grossi festival internazionali.

Cosa ha pensato guardando le immagini della rissa al Pincio?
«Che è anche questione di cultura. I ragazzini di oggi sono fragili e deboli, si perdono con poco. Ascoltano la trap, che però spinge a un certo tipo di confronto, basato sulla violenza. La musica è un conto, la realtà un altro».

Gli artisti dovrebbero esporsi di più?
«Sì. Mi spiace che non mettano la faccia su temi e argomenti del genere, educando i fan: È inutile che vi prendete a pizze, così non risolvete nulla».

Lei che adolescente era?
«Allergico alla violenza. Con i miei amici prendevamo il treno da Frascati il sabato pomeriggio e venivamo a Roma. Una passeggiata a via del Corso, una birretta e una Coca. Droghe? Mai. Eravamo ingenui, rispetto alle nuove generazioni. La cosa che mi spaventa di più è la violenza ingiustificata: oggi scoppiano risse per nulla. Capisco l'amarezza, la paura che si prova di fronte a un futuro incerto: ma ci si può sfogare in altri modi. Non bisogna generalizzare: tra i ragazzi di oggi c'è anche chi trasforma le amarezze in musica».

Un esempio?
«Mi ha colpito la vincitrice di X Factor, Casadilego, una ragazza di 17 anni timida e introversa che però nelle note ha trovato la sua valvola di sfogo».

Giovedì in prima serata su Rai1 lei si giocherà un posto per i giovani in gara a Sanremo 2021. Come si è preparato?
«Concentrandomi sulle canzoni. Ho un disco nel cassetto in cui credo tantissimo. Dentro ci sono tutte le esperienze collezionate in questi anni».

E se non riuscirà a convincere pubblico e giuria?
«Faccio gli scongiuri. Ho lavorato tanto per arrivare fin qui. Se non ce la farò andrò comunque avanti: prima o poi arriverà il mio momento».
 

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