Viterbo, il bimbo ucciso avrebbe aperto la porta al padre. A Vetralla lutto cittadino. Domani l'autopsia

I carabinieri non avrebbero riscontrato segni di effrazione sulla porta di casa

Viterbo, il bimbo ucciso potrebbe aver aperto la porta al padre. A Vetralla lutto cittadino
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Mercoledì 17 Novembre 2021, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 22:32

Matias potrebbe aver aperto la porta al padre, arrestato nella notte con la terribile accusa di avere ucciso il figlio con una coltellata alla gola. È una delle ipotesi al vaglio degli investigatori che indagano sull'omicidio del bambino di 10 anni accoltellato a morte ieri pomeriggio nella sua abitazione a Cura di Vetralla, in provincia di Viterbo. Il 44enne polacco Mirko Tomkow è stato sottoposto ad arresto nella notte e ora si trova ancora ricoverato in stato di incoscienza ed è piantonato in ospedale. I carabinieri, che indagano sulla vicenda, non hanno trovato segni di effrazione sulla porta dell'abitazione. Non si esclude, quindi, che ad aprire al padre sia stato lo stesso Matias che però, secondo qunato si è appreso, potrebbe ancora avere avuto nella sua disponibilità le chiavi di casa nonostante da settembre avesse un divieto di allontanamento dalla moglie e dal figlio. Ad accertare i maltrattamenti in famiglia, che hanno poi portato al divieto di allontanamento, sono stati i carabinieri della stazione di Vetralla dopo alcune testimonianze arrivate ad agosto e poi confermate dalla famiglia. ​

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Una tragica coincidenza

Nelle ultime settimane la moglie sarebbe stata contattata da un maresciallo donna per sincerarsi della situazione.

E, si aprrende, non sarebbe emerso nulla di anomalo, nessun campanello di allarme. Ma ieri mattina l'uomo si è allontanato da una struttura Covid nella Capitale dove era stato ricoverato e ha raggiunto la cittadina nel viterberse. E per un assurdo caso ha trovato Mattias da solo nell'abitazione. Una tragica coincidenza: il bambino infatti era stato invitato a pranzo da uno zio, ma uscito da scuola ha preferito tornare a casa dicendo allo zio che c'erano già pronte delle cose da mangiare per lui preparate dalla mamma. Forse, dopo il pranzo, Matias ha poi aperto al padre ed è scattata la trappola mortale. A trovarlo sul letto senza vita, intorno alle 15.30, è stata proprio la donna rientrando a casa dal lavoro.

L'esame autopico

«È sul letto completamente sporco di sangue», avrebbe detto sotto shock la donna chiedendo aiuto ai vicini che poi hanno dato l'allarme. È stata poi portata in ospedale dov'è ancora ricoverata. Intanto domani verrà effettuata l'autopsia sul corpo del piccolo Matias. La Procura della Tuscia, diretta da Paolo Auriemma ha disposto l'esame autoptico nell'ambito dell'indagine che vede il padre, un manovale polacco, accusato di omicidio volontario. I pm, intanto, hanno chiesto la convalida dell'arresto e l'interrogatorio dovrebbe avvenire nei prossimi giorni. Mentre i carabinieri sono ancora al lavoro per ricostruire quanto avvenuto nelle ore precedenti al drammatico epilogo, oggi a Vetralla è lutto cittadino.

Una città in lutto

Alle 12 è stato osservato un minuto di raccoglimento, accompagnato dal suono delle campane. In tanti hanno lasciato fiori davanti al portone della palazzina. E stasera, ci sarà nei pressi della Chiesa di Santa Maria del Soccorso a Cura di Vetralla una veglia di preghiera: «Saremo capaci di affrontare anche questo momento così difficile e incomprensibile, e lo faremo tutti insieme» ha sottolineato il Comune in una comunicazione sul suo profilo Facebook. Ad esprimere solidarietà alla mamma del piccolo Matias, l'assessora capitolina alle Pari opportunità Monica Lucarelli. «Chi usa violenza va punito senza trovare giustificazioni o legittimazioni inutili e dannose: solo così potremmo svincolarci da dinamiche che portano a drammi come quello accaduto ieri, l'ultimo di una lunga serie» ha sotolineato.

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