Il virologo Crisanti costretto alle dimissioni: fa causa all'Università di Perugia e chiede maxi-risarcimento

Il virologo Crisanti costretto alle dimissioni: fa causa all'Università di Perugia
di Egle Priolo
2 Minuti di Lettura
Venerdì 10 Luglio 2020, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 11 Luglio, 17:45

Ha combattuto in prima linea la pandemia da Covid-19, ma ha proseguito la sua battaglia legale contro l'Università di Perugia, tra ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato per quelle dimissioni praticamente imposte che tanto rumore hanno fatto nel mondo accademico. E adesso Andrea Crisanti, virologo di fama internazionale e già docente dell'ateneo perugino, alla lunga guerra giudiziaria iniziata nel 2015 aggiunge una richiesta da capogiro: 435mila euro di risarcimento «per il danno patito all’immagine ed alla reputazione professionale e (...) per i danni alla salute, morali, esistenziali ed alla vita di relazione».

Coronavirus, il virologo Crisanti avverte: «In autunno più casi e più importanti. Il sistema potrebbe collassare»

Coronavirus, il virologo Crisanti: «La sfida sarà in autunno: sottovalutati i casi di importazione»

È la richiesta contenuta nell'ultimo ricorso presentato al Tribunale amministrativo regionale, ritenuto dai giudici Raffaele Potenza, Enrico Mattei e Davide De Grazia - va detto - improcedibile per «sopravvenuto difetto di interesse» per la parte che ha ad «oggetto l’annullamento del decreto con il quale il Rettore dell’Università degli Studi di Perugia ha disposto la revoca della riammissione in servizio e dell’autorizzazione all’aspettativa senza assegni del prof. Crisanti». Il decreto infatti è di 5 anni fa e nel frattempo, appunto, il virologo ha rassegnato le sue dimissioni in rotta totale con l'allora rettore.
Ma la quantificazione dei danni subiti resta e la battaglia di carte bollate proseguirà nella prossima udienza del 26 gennaio 2021. Un nuovo banco di prova per il nuovo Magnifico Maurizio Oliviero.

© RIPRODUZIONE RISERVATA