La condanna è stata inflitta sulla base di un'inchiesta minuziosa. Si è dimostrato come l'immigrato avesse carpito la fiducia della donna sino a convincerla a seguirlo in casa.
Lì, in una stanza dove alloggiavano altri due giovani, l'avrebbe violentata più volte. Pur lottando con tutte le sue forze, la donna era riuscita solo a ribellarsi al tentativo del violentatore di avere rapporti coinvolgendo anche gli altri inquilini. Aveva chiamato col cellulare il 112 ma il suo aguzzino le aveva strappato il telefonino di mano, impedendo di parlare. L'operatore in servizio in centrale operativa aveva però registrato il numero da cui la chiamata d'emergenza era partita. Solo la mattina successiva la giovane era stata liberata e aveva potuto denunciare l'accaduto ai carabinieri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA